OBBIETTIVO: VOTO 60

No, non è una propaganda fascista a mo’ di “lira 90”, ma bensì il risultato dei miei esami. Ebbene ci sono riuscito, voto: 60.
Basso, direte, ma in fondo me lo sono cosrtuito, almeno, negli ultimi 3 anni di scuola. Sapevo che le ipocrisie e il mio modo di atteggiarmi nei confronti della scuola e dello studio mi avrebbero portato a questo risultato. Già perché (che lo crediate o no) in 3a mi sono prefisso di vedere se le impressioni ed i giudizi delle persone avrebbero valicato i veri risultati dati dai miei compiti e delle mie interrogazioni; beh, tutto confermato.
Non sto qui a giudicare ma solo a dare impressioni su questo mio…”esperimento”. Posso dire che non è stato fatto niente di più di quello che mi aspettavo. Le persone si fanno tradire dai loro giudizi prima ancora che dai risultati. Ed è quello che aspetta una persona nel mondo esterno; già, quella “normalità” malata che regna sovrana nell’ambito lavorativo e della vita. Pensavo però che arrivati al termine di un percorso lungo 5 anni, nessuno avrebbe avuto il coraggio di lasciarsi nuovamente dominare dai pregiudizi, compromettendo così parecchi voti. Invece è stato così.. mi chiedo con che faccia. Perché non è questione di voto in sè, perché un 60 o un 61 non cambiano l’idea che ha di te un università e neppure tra 69 e 70 c’è poi questa grande differenza.
I compagni di classe sanno quanto valgono gli altri e sanno quindi quanto può essere differente anche un solo punto. Con che faccia si presenteranno poi di fronte agli alunni che hanno penalizzato? Con la stessa faccia felice ed indifferente che hanno ogni volta, perché se è il metodo “malato”, lo sono però anche i suoi burattini.
Con questo non sto a discutere il mio voto, perché ne sono fiero e l’ho costruito proprio su quel sistema “corrotto” che oggi vi pongo davanti. Pensate però che non sono tutti come me e c’è gente che quel punto magari se lo meritava in pieno a discapito degli stupidi pregiudizi e ci è rimasto male, giustamente. Ma così va il mondo e non è neanche vero che tutti i frutti sono bacati.
Grazie ancora e scusate per la lunghezza,
DarIO

5 commenti su “OBBIETTIVO: VOTO 60”

  1. Caro Dario, capisco bene il tuo discorso e ne condivido ogni singola virgola. Purtroppo siamo giudicati -nella scuola e nella vita – da persone, umani che sbagliano e sono destinati a sbagliare come tutti noi, le ingiustizie vanno dal singolo voto all’intero giudizio. Anche io sai in questi ultimi mesi sfogliando le pagine sgualcite del mio libretto giallo vomito mi sono chiesto più volte se coloro che in questi anni mi hanno insegnato com’è fatta la vita oltre che la storia o la geografia o quant’altro abbiano imparato a conoscermi e a conoscere il mio vero valore come quello di tutti i miei compagni. Ti posso assicurare che nessuno di loro a capito nulla di noi, né per quanto riguarda il nostro valore di studenti né per quello che concerne la vita di tutti i giorni. Cosa vuoi che ti dica caro Dario, la vita non è sempre giusta ma bisogna andare avanti, anche se io la fine di questi cinque anni me l’aspettavo come una canzone carica di dolci ricordi, solo che quando ho finito di ascoltare quella canzone mi è rimasto solo tanto amaro in bocca.
    P. S. sei un ragazzo dai molteplici talenti e stai tranquillo che verrai ripagato dalla vita di quel che ti è stato tolto.

  2. Io ero in un’altra commissione, però insegno da quasi 32 anni e ho imparato che c’è sempre qualcuno che non si sente valutato correttamente, nemmeno quando a valutare non è una, ma sette persone.
    Anche la valutazione dei compagni, che saprebbero quanto valgono gli altri, risente delle dinamiche interne ad ogni classe e non può certo essere oggettiva.
    Infine, ricordo che l’esame non valuta quanto vale una persona (sarebbe un vero delirio di onnipotenza) e non valuta il curriculum scolastico di uno studente (sarebbe certamente molto difficile).
    Si cerca soltanto, in base a criteri definiti in anticipo, di valutare le prove d’esame, tre scritte ed una orale e si cerca di farlo collegialmente.
    Si può sbagliare. Ma, ripeto, sono sette persone che valutano.
    Non credo che i colleghi (interni ed esterni) abbiano voluto penalizzare qualcuno. É più probabile che si siano impegnati in disperati e donchisciotteschi tentativi di rianimazione di candidati kamikaze.

  3. Prima di tutto, vorrei ringraziarti Leo. Tu di questi argomenti hai sempre trattato, dando poco conto dei giudizi altrui e sentendoti libero di dire quello che volevi nei limiti della correttezza. Ci sei sempre riuscito e anche se a volte mi sono trovato ad avere opinioni diverse dalle tue, ho sempre rispettato quel che dicevi per come lo dicevi. Quindi grazie e accolgo in pieno il tuo suggerimento che aimè mi era già noto.

    Per quanto riguarda lei Prof., non sto dicendo che l’esame debba valutare il valore di una persona nè tanto meno il suo curriculum.
    Sto solo facendo notare (per parlare senza peli sulla lingua) come, per far passare gente che non aveva sostenuto esami “all’altezza” della situazione, questi abbiano avuto risultati di gran lunga superiori a quelli oggettivamente meritati. Ma per carità, non dico di non farlo, non sono certo qui a sperare che un mio compagno/a venga bocciato, tutt’altro. Ma se le cose devono essere fatte “all’italiana”, vuol dire che qualcosa di scorretto allora c’è. Ma non è neanche questo il punto, ma è che per far passare questi elementi, sia pure con 60, si danno voti che li fanno arrivare al pari di chi il suo 60 se l’è guadagnato “onestamente”. Se allora si vogliono fare le cose così, in maniera molto amichevole per non bocciare…sarebbe da pensare bene anche alle altre conseguenze.
    E adesso ho qualche dubbio che mi si risponda che non sia così…
    DarIO

  4. Io non sono del tutto in grado di risponderti perché non ero nella tua commissione e perché sono convinto che si debba fermare chi non supera dignitosamente le prove.
    Data però la sanatoria quasi generale (in Italia e anche nel nostro istituto), è possibile che tu abbia ragione e che qualcuno sia stato aiutato.
    Credi sarebbe un motivo valido per aiutare tutti gli altri nella stessa maniera?
    Io penso di no.
    Mettiamo, parlando per ipotesi, che si regalino due voti a chi arriverebbe a 58. Bisogna allora regalarne 2 anche a chi arriva a 59?
    Uno basta e avanza, e ringrazi la sua buona sorte!
    Quanto al guadagnarsi il 60 “onestamente”, anche tu usi le virgolette…

  5. Ma infatti non dico di aiutare gli altri aumentandone il voto in proporzione all’aiuto dato all’altro, bensì di distinguere per lo meno le due persone, fosse anche di un solo punto. Perché a parità di punti uno è stato “regalato” l’altro, no…
    Giusto per mettere in chiaro la distinzione.

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