Manifestare: un diritto (o no?)

In queste settimane sento ripetere dalle alte cariche della scuola che non vengono accettate giustifiche con motivazione “manifestazione” perchè lo Statuto degli Studenti non prevede diritto di sciopero, obbligando le famiglie a mentire con le classiche giustifiche per “motivi di famiglia” o cose simili.

Con la voglia di capirci di più ho scaricato lo statuto degli studenti e, nella parte inerente alla disciplina, al comma 4 trovo:

In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.

A me sembra che le manifestazioni rientrino in questo articolo e quindi la mia domanda è: ma è davvero giusto impedire di mettere come motivazione”manifestazione”? bah..(sempre considerando il fatto che non cambia niente, giusto una questione di coerenza)

10 commenti su “Manifestare: un diritto (o no?)”

  1. Non credo che la richiesta di una giustificazione diversa implichi la violazione di quell’articolo: non si tratta di una sanzione diretta o indiretta che colpisce la tua libertà di espressione. In ogni caso sono pienamente d’accordo con il discorso della coerenza, una delle poche volte in cui le assenze sono motivate si chiede di mentire

  2. @Marco Milza:

    no quello che non capisco è proprio il perchè della richiesta di una giustificazione diversa, visto che lo Statuto degli Studenti ammette la manifestazione. Se io ho il diritto di manifestare, ho anche il diritto di mettere come motivazione dell’assenza “manifestazione”

  3. Caro tormento, ti serve un buon vocabolario per distinguere le diverse sfumature lessicali del verbo “manifestare” e del sostantivo “manifestazione”.

    Si può discutere se sia giusto o ingiusto non accettare le giustificazioni per le assenze collettive, ma c’è una norma esplicita.
    però nessuno obbliga le famiglie a mentire: si scriverà nel libretto che la famiglia è informata dell’assenza per manifestazione.
    Non è una giustificazione? Non lo è. É una scelta di chiarezza e di coerenza.
    Pronti alla lotta. Pronti ad assumersene la responsabilità. Non è giusto?

  4. si scriverà nel libretto che la famiglia è informata dell’assenza per manifestazione.

    e la differenza con scrivere semplicemente manifestazione con la giustifica firmata dalla famiglia è…?

  5. A memoria mia, nessuno studente dell’Istituto Italo Calvino di Rozzano è stato mai sanzionato per aver manifestato il proprio pensiero, né in forma singola né in forma assocata. Anzi. Si è cercato, al contrario, di creare spazi (come il blog, come il giornalino) per stimolare il dibattito sui fatti di attualità.
    La questione giustificazioni è un tormentone. Tutti gli anni, dopo aver evidenziato che le manifestazioni non rappresentano un giustificato motivo per assentarsi- per dovere d’ufficio, ma anche perché la scuola non può dire allo studente “se vieni o non vieni, fa lo stesso” -, mi trovo investito da proteste, reclami e ragionamenti cavillosi. Finché vengono dagli studenti, va bene, fa parte del gioco: invece vengono, ancor più spesso, dai genitori!
    In ogni caso, di fronte a roboanti affermazioni della propria volontà di “manifestare le proprie idee” con la protesta di piazza, mi riesce davvero difficile capire l’importanza del problema della giustificazione sul libretto delle assenze. A volte mi sembra semplicemente un capriccio, una pretesa un po’ infantile.

  6. Beh, non è un problema, è semplicemente una riflessione: cosa comporta, essendo sinceramente ignorante in materia, un’assenza non giustificata?

  7. @ TORMENTO

    suppongo sia una qualche tipo di sanzione penale(seppur minima se si tiene conto del fatto che le famiglia siano al corrente dell’assenza dello studente)
    suppongo abbia un peso minimo sul voto in condotta…

  8. ma se al posto della giustifica faccio scrivere nelle comunicazioni “sono al corrente che mio figlio era assente causa manifestazione” va bene comunque? tanto rimarrebbe ingiustificata lo stesso

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