Finalmente possiamo bocciare

prof pensionati giocano a bocce

 
 

Cari ragazzi, cari colleghi, e cari tutti del personale scolastico,
con questa vignetta mi congedo dal Calvino.

Ho avuto l’onore di svolgere per tanti anni un lavoro prestigioso ed emozionante, che mi ha dato tanto. Adesso voglio ritornare alle origini, alla pittura e alla scultura, almeno finché la testa e le mani funzionano.
Rivolgo un saluto commosso a Moreno Bonacci, che non conoscevo personalmente, ma che mi ha sempre ispirato simpatia con i suoi vivaci interventi in Collegio.

Un abbraccio!

Nello Colavolpe

16 commenti su “Finalmente possiamo bocciare”

  1. Poche parole ma di quelle che più sincere non si può: complimenti per la grandissima carriera, e infinite volte grazie per gli insegnamenti trasmessi (conditi spesso con qualche sorriso da entrambe le parti).
    E adesso bocciate “tranquillamente” tutto e tutti, però seguendo sempre la sua stessa vignetta! 😀
    Un grandissimo abbraccio Prof.
    Buona continuazione!

  2. Auguri di buon pensionamento al prof. Colavolpe, che ho conosciuto durante i molti esami di Stato al Calvino. Con stima e affetto

  3. Come Federico, mi limito a poche parole, ma di sincero affetto.
    Sono ancora oggi felice di essere stata sua allieva, la ringrazio per la sua professionalità e la passione con cui insegnava; ma anche per la sua umanità e capacità di instaurare un rapporto fatto anche di momenti di leggerezza con noi studenti.
    Le auguro buon pensionamento prof, direi che se lo merita ampiamente!

  4. Caro prof, anche io come i miei compagni voglio ringraziarla e salutarla con affetto.
    Tra tutti i professori incontrati fino ad ora, è tra i pochi che è riuscito a farmi sviluppare un interesse e passione per una materia.
    Le mando un abbraccio, buona continuazione.

  5. Carissimo Nello,
    Spero di vederti presto, magari a scuola, se ti capita di passare, e sennò potrei venire a trovarti in studio per curiosare fra i tuoi lavori.
    Con affetto
    Lilia

  6. Ciao Nello, buon pensionamento ma soprattutto buon ritorno come scritto “ alle origini”. Ho avuto come sai il grande piacere di lavorare con te qualche anno fa che ricordo ancora con il sorriso, ma soprattutto il tuo supporto morale e professionale. Quest’anno ho ricevuto nuovamente una convocazione dalla scuola ma avevo già preso un incarico altrove, così mi sei venuto in mente ed oggi vedo questa fantastica vignetta! Un abbraccio e goditi il tuo nuovo periodo.

  7. Buon pensionamento Prof!
    Ci siamo incrociati solo un anno.. Ma ricordo ancora con piacere moltissime delle sue lezioni! Grazie per averci trasmesso l’amore per l’arte!
    A quando una mostra delle sue opere?

  8. Non sono molto brava con le parole. Mi limito a ringraziarla per tutto ciò che è stato in grado di trasmetterci.
    Ci ha sempre ascoltati e sostenuti.
    Grazie a lei sono riuscita a capire appieno che cosa sia l’arte per me. Non scorderò mai la luce che aveva negli occhi quando spiegava e il coraggio che, inconsapevolmente, mi ha trasmesso con le sue lezioni nell’affrontare un periodo buio per me.
    Grazie perché prima di essere un professore, è un insegnante di vita.
    Buon pensionamento!

  9. Onestamente speravo che lei non andasse in pensione. Un professore come lei non penso che non lo troveremo più. Ora sono dall’altra parte del mondo e vorrei tanto essere lì per salutarla un’ ultima volta. Spero che lei possa fare quello che più le piace ora e le auguro il meglio. Grazie per tutto quello che ha fatto per me!

  10. Caro prof,
    tenterò di non allungarmi troppo finendo per scrivere una storia, promesso.
    Lei è stato uno dei pochi insegnanti in grado di farti appassionare realmente alla materia trattata.
    Un prof che entrava in classe dicendo: “Siamo indietro con il programma!” eppure non perdeva mai l’occasione per ridere e scherzare con noi studenti che forse ha amato più di ogni altra cosa.
    Sinceramente credo proprio che le mancheremo come lei a noi, che non dimenticheremo mai quei i suoi occhi che si illuminavano ad ogni lezione e quella sua voglia di viaggiare, curiosare e scoprire ciò che il mondo ha di bello da offrirci.
    Personalmente la mia memoria riserverà sempre un piccolo posto a quell’uomo semplice, gentile e disponibile ad ascoltare e aiutare, che ogni mattina giungeva a scuola con un buffo cappello da pittore (basco, come preferisce definirlo lei) e la sua valigetta nera.

  11. Ante scriptum: uso le virgolette perché non c’è la funzione del corsivo

    Caro Nello, che buffa la vita! Pare che la ruota orientale del flusso della vita voglia girare con rotazioni destinali, che i corsi e i ricorsi vichiani trovino conferma. Dall’uno settembre tu entri nel meritato porto della pensione, che per te immagino come un “atelier en plein air”; io, proprio nello stesso giorno inizio il mio primo vero anno a scuola al Liceo Volta (e proprio lo scorso 10 settembre mi sono addottorato), dove tu stesso hai lavorato e dove ora è preside un tuo collega di Lettere del passato. Giusto ieri, leggendo la tua volontà di ritorno alle origini (e, ne sono certo, ai miti greci), alla tua Ars, spiegavo agli studenti il piacere di scoprire le origini attraverso l’etimologia e il senso profondo e confortante dello studio degli antichi. L’oblio della memoria conduce alla disumanità (dal filosofo Theodor Adorno), oblio contro cui si ergono le “humanitates”, tra cui quell’Arte che tu veicoli al massimo grado nel magistero e nella creazione, questi Umanesimi che costituiscono il “superfluo indispensabile” (Gaetano Salvemini) alla nostra anima e al nostro mondo, altrimenti miseri.
    Si congeda dalla scuola un eccellente professore e un estroso artista, il tutto sublimato dall’essere sopratutto una persona sensibile, esistenzialmente malinconica (sentimento dei grandi), di bonaria e umile umanità. Quando nelle mie tesi di laurea e di dottorato parlavo di epifanie letterarie rinvenivano alla mia memoria alcuni attimi rivelatori accesi dalla mite, felpata e suadente favella del Prof. Colavolpe, che illuminavano l’aula, trasformandola in aura rifulgente di effimeri ed estemporanei fasci di luce sullo sfuggente senso di vita. Io non sono certo in grado di raccogliere la sua eredità, ma nel volerci entrambi rinsaldare con le origini, la lingua spiega di nuovo ciò che nascostamente cerchiamo (non solo in vino, ma anche “in lingua veritas”). Origines deriva dalla radice di orior, la nascita, il sorgere, l’Oriente. Perciò, auspico che i sacerdoti Auguri profetizzino questo per te (e per me): tornare alle origini per sbocciare in una nuova rinascita, in una pittoresca primavera, per essere “orientes”, per far sorgere in noi un nuovo sole, sapendo però che entrambi abbiamo bisogno di tutto il ciclo della natura, di quella luna leopardiana che ci illanguidisca un po’ con quiete e malinconia. Magari, poi, per stupirci, mentre alziamo lo sguardo al cielo, di scorgere quell’Albatros baudelariano che tanto annaspa nella ruvida terra.

    Arretrare per rinascere!

    Io sono una forza del Passato.
    Solo nella tradizione è il mio amore
    P. P. Pasolini, “Poesia in forma di rosa”

    Un enorme abbraccio,
    Maurizio

  12. Carissimo prof,
    Questo è un giorno triste per tutti i ragazzi che dall’anno prossimo non potranno godere e giovare delle sue spiegazioni, delle sue battute, della sua bella persona!
    Capisco però anche che -s’è fatta na certa- quindi non mi resta che augurarle un ottimo pensionamento sperando lei possa dedicarsi ai suoi affetti e alle sue più grandi passioni! Io e mio fratello Alessandro la abbracciamo e la ringraziamo per i 5 bellissimi anni trascorsi (in ERE diverse) con lei!
    Con grande affetto e massima stima,
    Giovanni La Pietra

  13. Prof! Vorrei aggiungere anch’io i miei più sinceri e migliori auguri per il suo pensionamento, ma soprattutto ci tengo a ringraziarla.
    Grazie per averci accompagnato durante tutto il percorso al liceo e per i suoi insegnamenti, è stato uno dei professori, una delle persone, a cui mi sono affezionata di più. Auguro a tutti gli alunni di questi anni la stessa fortuna che abbiamo avuto noi; la fortuna di trovare un professore che tra le righe delle sue lezioni, lasci qualcosa che vada ben oltre una semplice interrogazione o verifica, questo è insegnare.
    Con affetto,
    Arianna Tringali

  14. Nonostante siano passati più di 10 anni dal mio esame di maturità, ho ancora ben vividi i ricordi delle lezioni di storia dell’arte. Oltre alle nozioni ho avuto modo di apprezzare la discussione che si creava attorno all’analisi delle opere d’arte e l’occhio critico attraverso cui ancora oggi le guardo è un qualcosa per lui le sarò per sempre grato. Raramente nel mio percorso di studi ho avuto la fortuna di avere a che fare con un insegnante in grado di instillarmi un tale amore per la materia. Le auguro tutto il meglio per il suo pensionamento.
    Un caro saluto,
    Gian Marco Bertelle

  15. Caro prof, ho sempre guardato alla storia dell’arte con riluttanza, ma per fortuna ho incontrato lei. Durante il mio ultimo anno di liceo, le sue lezioni sull’arte mi hanno colpito dritto al cuore. Ancora ricordo l’emozione nell’ascoltarla parlare di van Gogh, Munch, Picasso, “Il cavaliere blu”, “il ponte” e delle vite travagliate degli artisti in quelle epoche storiche sempre più grigie, specchio di una umanità in piena crisi sociale e di valori. Le sue lezioni sono state per me un emozionante approfondimento filosofico e storico del XIX e XX secolo che hanno formato il mio senso critico. Lei è stato uno dei migliori prof che abbia mai avuto. La ringrazio infinitamente per ciò che mi ha trasmesso e le auguro tutto il meglio per le sue prossime avventure.
    Un grande abbraccio,
    Francesco Di Lorenzo

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