Il noto paracadute di Leonardo è contenuto
nel codice Atlantico, f.381va. La forma a piramide, almeno apparentemente
rigida, lo distanzia dal progetto successivo di Fausto Veranzio del 1615 e dalle
realizzazioni di Jacques Garnerin del 1797, che si avvicinano invece
all'attuale ombrello floscio.
Il disegno pone subito un problema di
interpretazione del tipo frequentemente incontrato nelle macchine di Leonardo:
mentre, infatti, l'appunto di Leonardo indica per i lati delle facce una
misura di almeno 7 metri, lo schizzo induce a tener conto della proporzione con
l'uomo sospeso, e quindi ad attribuire a tale misura un valore molto
inferiore.
Si è curata la presenza della fune centrale,
attribuendole lo scopo di ridurre la sicura instabilità dell'insieme, scopo
raggiunto nel paracadute di Garnerin dal foro nel centro della calotta.
Il paracadute è un'ampia calotta di tessuto
adottata per ridurre la velocità di una persona o di un oggetto in caduta
attraverso l'aria. Il sistema del paracadute venne suggerito per la prima
volta da Leonardo da Vinci, ma venne attuato solo a partire dal 1780. Nel 1785
l'aeronauta francese Jean-Pierre Blanchard lanciò da un pallone aerostatico
un cane equipaggiato con un paracadute e nel 1793 proclamò di aver effettuato
con successo il primo lancio umano, e dopo la prima guerra mondiale vennero
adottati come dispositivi di salvataggio per i piloti e i passeggeri degli
aerei. Durante la seconda guerra mondiale, furono sistematicamente impiegate
truppe di paracadutismo, lanciate dietro le linee nemiche da aerei da trasporto.
Il lancio avveniva da basse quote e i paracadutisti venivano lanciati dietro le
linee nemiche da aerei da trasporto. Il lancio avveniva da basse quote, per cui
i paracadute erano attrezzati per aprirsi rapidamente e automaticamente, per
mezzo di lunghe cinghie di strappo fissate all'aereo. Nei conflitti
successivi, i paracadute vennero adottati soprattutto per lanciare
equipaggiamenti pesanti come carri armati, autocarri e cannoni da campo.
Un paracadute progettato per impiego umano è generalmente costituito da una calotta di circa 7,3 m di diametro, composta da venticinque pannelli, o spicchi, di nylon o di seta. la calotta presenta al centro una piccola apertura di sfogo che viene normalmente tenuta chiusa da bande elastiche ma che si espande all'apertura della calotta, per ridurre il contraccolpo iniziale dovuto alla rapida decelerazione. Le funi di sospensione, fissate alle cuciture tra gli spicchi della velatura, sono legate all'imbracatura a mezzo di un robusto anello metallico. Il paracadute, si apre tirando la corda di strappo, grazie all'azione di apposite fasce di gomma e molle metalliche.