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Nel
saggio Esoterismo di Leonardo pubblicato
nel 1987 dalle Edizioni Mediterranee, Paul Vuillad si occupa di una branca poco
conosciuta del pensiero leonardesco: l'esoterico e il mondo del simbolismo.
Attraverso l'analisi di alcuni dipinti, in particolare il S.Sebastiano e il
Bacco, l'autore vuole dimostrare come non è affatto vero che l'artista
fiorentino aborriva tutto ciò che era simbolico e mistico.
Non a caso Leonardo per alcuni anni della sua vita frequentò, in Firenze,
alcuni ambienti legati a Marsilio Ficino e Giordano Bruno, due pensatori
neoplatonici la cui filosofia tratta spesso argomenti mistici ed esoterici.
L'autore osserva inoltre come il linguaggio artistico del Leonardo consistesse
nel rappresentare l'invisibile. Tutti quei particolari rappresentati con così
tanta cura, paradossalmente non fanno altro che enfatizzare il carattere
simbolico del dipinto. Passiamo all'analisi del Bacco che esemplificherà ciò
che Vuillad intende.
La natura sullo sfondo è come al solito di un realismo sconcertante, sembra
quasi una fotografia. Si noti che vi sono rappresentati due cervi ed un orso.
Demmin, nel suo saggio Encyclopedies des
artes, osserva che nel mondo della pittura il cervo ha il ricorrente
significato simbolico dell'aspirazione alla vita eterna. L'orso, altro
animale dai forti connotati metaforici, è una figura cosmologica,
rappresentante la rigenerazione. In questa cornice trascendente, rivolta al
Cielo, trova la sua ubicazione il dio Bacco, che assume il valore di un
Demiurgo, di un dio Pan, di una divinità totale, avvicinandosi al Dio
Cristiano.
Non può sfuggire ad un'attenta osservazione la presenza dell'aquilegia,
pianta androgina, come il dio Bacco. La pianta è l'icona dell'unione
dell'anima umana con l'unità divina, un incontro che può essere fisico o
spirituale. L'aquilegia è una caratteristica ricorrente nei dipinti dei
simbolisti. Il simbolismo non è una corrente di pensiero particolarmente
sviluppata dagli artisti del Rinascimento, poiché basato su teorie astratte e
poco legata al raziocinio. La presenza di una sessualità ambigua nelle sue
opere è probabilmente dovuta ad alcune sue tendenze omosessuali. Infatti, nel
1476 fu accusato di sodomia, anche se senza fondamento, e venne assolto.
Alcuni personaggi dei suoi quadri appaiono bisessuali, come l'angelo
della Vergine delle rocce, in parte Monna Lisa e sicuramente Giovanni Battista
de "L'Ultima cena", come del resto il già citato Bacco e il S.Sebastiano.
Inoltre, c'è un appunto sull'atto sessuale che viene considerato come
qualcosa da respingere e contro natura, ma aggiunge altresì che «se il coito
si farà con grande amore il figliolo fia di grande intelletto"» Ciò
comunque denota la sua accurata precisione nell'osservare la natura
accompagnata da un'espressiva sincerità.
È evidente come nel caso del Bacco siamo di fronte ad una specie di teologia
del Maestro, da tutti considerato un uomo senza Dio, nata da una commistione di
pagano e Cristiano, di rito edonistico ed austera trascendenza.
Il
S.Sebastiano invece è un dipinto poco da Chiesa. Vi è un cartiglio,
probabilmente un limone, che viene usato da Leonardo come firma. Di nuovo c'è
la presenza dell'aquilegia ed una ricca caratterizzazione floreale
dell'ambiente. Vi è poi la trasposizione di alcuni messaggi religiosi, come
nel caso del S. Giovanni, in chiave però assolutamente profana.Anche in questo
caso la figura umana è ambigua.
Anche
il S. Giovanni, un'altra figura androgina, simboleggia l'uomo primordiale,
in cui i sessi erano confusi, ed una sorta di Messia.