Don Luca Peyron insegna Teologia della Trasformazione Digitale presso IUSTO (Torino), e Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano e Torino). Da noi è intervenuto in una conversazione sull’IA attraversando l’antropologia e la filosofia. Il nostro incontro è stato anche citato in una intervista su Radio Rai Uno del 21 maggio.
Gli studenti ne scrivono così:
All’incontro tenuto da Luca Peyron sul tema dell’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla società, è emerso un messaggio chiaro e profondo: la tecnologia, per quanto potente e affascinante, deve restare al servizio dell’uomo, e non il contrario. Don Luca ha saputo coniugare una visione spirituale con una riflessione etica, sottolineando che il vero progresso non sta nell’automatizzare ogni aspetto della vita, ma nel potenziare ciò che rende umani: la compassione, il discernimento e la responsabilità.
Con la sua consueta profondità e ironia, don Luca ha sottolineato una verità tanto semplice quanto fondamentale: l’uomo non è una macchina. Non è nato per essere veloce, efficiente o calcolatore, ma per essere umano, con tutte le sue fragilità, emozioni e lentezze. Nel confronto con l’AI, che si presenta sempre più come uno strumento potente e “intelligente”, il rischio è quello di smarrire proprio ciò che ci rende persone: la capacità di relazione, la lentezza della riflessione, l’imperfezione che apre alla comprensione e alla compassione. Il pericolo più grande non è che l’AI diventi più “umana”, ma che l’uomo cerchi di diventare più “macchina”, perdendo sé stesso nel processo. (5E LSN)
Don Luca Peyron ha tenuto un discorso di sensibilizzazione sulle nuove tecnologie. Ha esposto i vari schemi con i quali si evolve la tecnica anche nel corso della storia, paragonandola ai giorni odierni. Ha riflettuto con i ragazzi su cosa può e cosa non può fare l’AI, su come l’affidamento eccessivo ad essa possa atrofizzare alcune abilità “umane”, e su come debba esserci un approccio di ricerca e curiosità che consista in un utilizzo della macchina da parte dell’uomo senza che essa costituisca un senso di inadeguatezza. La macchina deve aiutare l’uomo a essere uomo. (5G LSN)
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