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Macchine come noi?

la sfida dell'intelligenza artificiale
ultimo aggiornamento: 17/3/2007
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tomografia ad emissione di positroni

La tomografia ad emissione di positroni o PET (dall’inglese Positron Emission Tomography) è una tecnica di medicina nucleare e diagnostica medica che produce immagini tridimensionali o mappe dei processi funzionali all’interno del corpo grazie all’ausilio del computer.

Tecnica della PET

Nel soggetto da esaminare viene iniettato un isotopo tracciante, legato chimicamente in una molecola metabolicamente attiva.
Dopo un tempo d’attesa, durante il quale la molecola (spesso uno zucchero) raggiunge una determinata concentrazione all’interno dei tessuti organici da analizzare, il soggetto viene posizionato nel body scanner.
L’isotopo di vita media breve decade, emettendo un positrone.
Dopo aver percorso al massimo pochi millimetri, il positrone si annichila con un elettrone, producendo una coppia di fotoni emessi in direzione opposta fra loro.
I fotoni vengono rilevati quando raggiungono un materiale scintillante nel dispositivo di scansione, dove creano un lampo luminoso rilevato mediante dei tubi fotomoltiplicatori.
Fondamentale nella tecnica è la rilevazione simultanea di coppie di fotoni: i fotoni che non raggiungono il rilevatore in coppia, cioè entro un intervallo di tempo di pochi nanosecondi, non sono presi in considerazione.
Dalla misurazione della posizione in cui i fotoni colpiscono il rilevatore, si può ricostruire la posizione nel corpo da cui sono stati emessi, permettendo la determinazione dell’attività o dell’utilizzo chimico all’interno delle parti corporee analizzate.
Lo scanner utilizza la rilevazione delle coppie di fotoni per mappare la densità dell’isotopo nel corpo, sottoforma di immagini di sezioni.
La mappa risultante rappresenta i tessuti in cui la molecola campione si è maggiormente concentrata; viene letta e interpretata dagli specialisti al fine di determinare una diagnosi e il conseguente trattamento.

Applicazione della PET

La PET è divenuta fondamentale in oncologia, quale mezzo diagnostico sempre più rilevante.
Riesce a dare informazioni specifiche sulle alterazioni dei processi metabolico-funzionali che precedono l’insorgere di una malattia oncologica.
Infatti, mentre la TAC e la MRI (o risonanza magnetica) permettono di identificare alterazioni organiche e anatomiche nel corpo umano, le scansioni PET sono in grado di rilevare alterazioni a livello biologico molecolare che spesso precedono l’alterazione anatomica, attraverso l’uso di marcatori molecolari che presentano un diverso ritmo di assorbimento a seconda del tessuto interessato.
In tal modo la PET consente non solo di diagnosticare un cancro, ma anche di rappresentarne tridimensionalmente le dimensioni e la diffusione.
Grazie alla PET è possibile riconoscere con una precisione del 90% i tumori maligni.

"The question is not whether intelligent machines can have emotions, but whether machines can be intelligent without any emotions" Minsky, The Society of Mind