Scienza7 – le notizie di Ulisse La scuola italiana: investimenti scarsi, insegnanti poco pagati

“CRONACA – L’Italia investe poco nell’istruzione. La conferma arriva dall’ultimo rapporto Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sulla scuola “Education at a Glance 2011“. Nel 2008 il nostro Paese ha destinato alla scuola e all’università solo il 4,8% del Pil contro una media dei Paesi Ocse del 6,1%. Tra i Paesi europei siamo nelle ultime posizioni della classifica: peggio di noi solo Slovacchia (4%) e Repubblica Ceca (4,5%).

Oltre a spendere poco per l’istruzione, l’Italia paga sempre meno anche gli insegnanti. Se dal 2000 al 2009 gli stipendi dei docenti nei Paesi Ocse sono aumentati del 7%, in Italia sono dimunuiti dell’1%.” ….
Se vuoi leggere tutto l’articolo
http://ulisse.sissa.it/scienza7/notizia/2011/set/Uesp110923n008/

Opera: nuovo corso per volontari della Croce Rossa

OTTOBRE 2011: NUOVO CORSO PER VOLONTARI DELLA CROCE ROSSA  ITALIANA sede di Opera

Qui l’indirizzo del modulo online per la pre-iscrizione: http://criopera.altervista.org/FormIscrizione.html

il giardino verticale più alto d’Italia

Oggi ho letto sul sito del Corriere della Sera la seguente notizia:
” Una muraglia verde alta otto metri e composta da 44.000 piantine di 200 diverse essenze. Sono cifre da record quelle del giardino verticale di Rozzano, il più alto d’Italia (fotonotizia di Olivia Manola)”.
Qualcuno sa dove si trova?
Giardino verticale

Auguri per un nuovo anno scolastico nella scuola che vogliamo

Andrea Canevaro, pedagogista, docente presso il dipartimento di Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Bologna, saluta gli insegnanti che si apprestano in questi giorni a riprendere l’attività a scuola.
… l’augurio che mi sembra necessario fare, e farmi, è: troviamo le energie per contribuire a realizzare la scuola che chi cresce meriterebbe. Per essere chiaro, uso uno stile per punti.
• Vogliamo una scuola pubblica. Esprimiamo l’orgoglio di una scuola pubblica, ispirata dalla nostra Costituzione.
• Non vogliamo una gestione della scuola “per fare cassa”. Il risparmio sulla scuola è l’incremento delle spese delle famiglie, molte delle quali a reddito zero, indebitate ecc.
E indico cinque punti.
• La scuola deve essere il percorso dall’apprendimento scolastico all’apprendimento come stile di vita.
• L’importanza degli apprendimenti è pari al vivere con un certo stile in un gruppo – la classe – certamente eterogeneo.
• Importante è maturare la capacità di vivere i conflitti e di viverli nella logica della costante ricerca del bene comune.
•L’accoglienza non è un rituale di avvio dell’anno scolastico, ma la buona curiosità per il nuovo di ogni giorno.
•Le competenze sono nella pluralità degli individui, con le loro storie, i loro caratteri ecc. la pluralità dei docenti/insegnanti e il riconoscimento delle differenze di genere ne sono la garanzia.

Non perdetevi d’animo: pensate che avete la possibilità di incontrare ogni mattina chi sta crescendo, il mondo di domani. E questo vi convinca che state facendo il più bel lavoro del mondo. A volte chi parla di voi dice che siete parassiti, vi dà degli assentisti… Vi auguro di meritare la fiducia di chi cresce, e di lasciar perdere il resto. Con un abbraccio,
Andrea Canevaro
http://www.educationduepuntozero.it/racconti-ed-esperienze/auguri-un-nuovo-anno-scolastico-scuola-che-vogliamo-4019187700.shtml

L’educazione alla solidarietà

Il Sole 24 ORE di oggi riporta un articolo (Nella scuola entri l’educazione alla solidarietà) di Bruno Forte, a proposito dell’attuale crisi che ha colpito la nostra società.
«Bello spettacolo quello di Madrid invasa da centinaia di migliaia di giovani venuti dai cinque continenti per assistere alla Giornata mondiale della gioventù, presieduta da Benedetto XVI, che per diversi giorni ha trasformato la capitale spagnola in un’affollata Torre di Babele.

Tutte le razze, lingue, culture, tradizioni si sono mescolate in una gigantesca festa di ragazze e ragazzi adolescenti, studenti, giovani professionisti venuti da ogni angolo della terra per cantare, ballare, pregare e proclamare la loro adesione alla Chiesa cattolica. Tutto è trascorso in pace, in allegria, in un clima di simpatia generale». A scrivere queste parole su El País di domenica 28 agosto è Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la letteratura 2010.
Lo scrittore peruviano (significativamente L’Osservatore Romano ha ripreso per intero l’articolo il martedì successivo), dichiaratamente agnostico, non si limita a constatare la bellezza di ciò che è successo a Madrid: ne indica un significato profondo, quello per cui «tutti, credenti e non credenti, dobbiamo rallegrarci di quanto è accaduto nella capitale spagnola». Lo esprime così: «Una società democratica non può combattere efficacemente i propri nemici – a iniziare dalla corruzione – se le sue istituzioni non sono saldamente sostenute da valori etici, se al suo interno non fiorisce una ricca vita spirituale come antidoto permanente contro le forze distruttrici, dissocianti e anarchiche che sono solite guidare la condotta individuale quando l’essere umano si sente libero da ogni responsabilità».
… Nella sua radice più profonda, però, la crisi è di ordine morale: egoismi e cecità colpevoli hanno permesso che alcuni si avvantaggiassero a scapito di molti altri, i più deboli. L’Italia, nonostante la vivacità del suo tessuto imprenditoriale e manifatturiero e la qualità dei suoi lavoratori, non è stata meno colpita dalla tempesta etica ed economica che ha investito il “villaggio globale”. Il bisogno di motivazioni morali e di spiritualità, ritenuto decisivo da Vargas Llosa per il “bene essere” di ogni società democratica, si affaccia qui in tutta la sua gravità. Ciò che occorre è più che mai un cambiamento di mentalità e di stili di vita: alla logica egoistica dell’accaparramento bisogna opporre un’educazione alla solidarietà e allo spirito di servizio in vista del bene comune; al consumismo sfacciato e ai falsi modelli che puntano all’avere di più per essere di più, bisogna reagire con una scelta di sobrietà, allenandosi al sacrificio e alla condivisione con i più deboli. Questo non avverrà senza il concorso di tutti e specialmente senza il concorso dei giovani, nostro futuro. È l’ora di un sussulto etico e spirituale che parta da uomini e donne dal cuore puro, sinceramente desiderosi di impegnarsi per il bene di tutti: e i giovani dovranno stare in prima linea in questa “rivoluzione morale”…
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-09-04/nella-scuola-entri-educazione-140447.shtml?uuid=AaxbMT1D