Archivi categoria: Vita da prof.

Un mito…

Quante volte me lo sono sentito dire? Tanto numerose che non le so contare.
Parlo del professor Colavolpe, docente di Disegno e Storia dell’Arte. Per anni i nostri studenti lo hanno definito “un mito…”
E ora, proprio al mito è dedicata la sua prima mostra artistica personale in corso fino al 28 novembre 2021 presso la galleria di via Lanzone, 23 a Milano.
Tante volte ho visto le foto dei suoi quadri pubblicate sul suo sito web. Ma vederle dal vero è un’altra cosa: un’esperienza estetica da non perdere.

Finalmente possiamo bocciare

prof pensionati giocano a bocce

 
 

Cari ragazzi, cari colleghi, e cari tutti del personale scolastico,
con questa vignetta mi congedo dal Calvino.

Ho avuto l’onore di svolgere per tanti anni un lavoro prestigioso ed emozionante, che mi ha dato tanto. Adesso voglio ritornare alle origini, alla pittura e alla scultura, almeno finché la testa e le mani funzionano.
Rivolgo un saluto commosso a Moreno Bonacci, che non conoscevo personalmente, ma che mi ha sempre ispirato simpatia con i suoi vivaci interventi in Collegio.

Un abbraccio!

Nello Colavolpe

La scuola che vorrei

Solitamente il passato è errore, il presente è redenzione ed il futuro è rinascita.

Questo funziona sia nelle religioni e riadattandolo anche nelle scienze, ovunque.

Funziona o funzionava?

Nietszche, 130 anni fa, aveva previsto che saremmo andati incontro ad una società nichilista, senza uno scopo.

Il problema, infatti, è che ora sembra manchino le prospettive “rosee” per il futuro, anzi ora sembra mancare proprio il futuro.

Tutto ciò ha effetti devastanti sulla psiche di ogni uomo, in primis sui ragazzi.

Basta osservarli… Continua la lettura di La scuola che vorrei

Gioie da prof

Non ho nessun merito, ma il successo degli alunni è sempre una gioia per i prof.
Sto parlando del nostro stage linguistico a Londra dal 12 al 18 febbraio, presso un’ottima scuola londinese.

Quale successo?
Il livello di competenza in inglese che ci si aspetta dagli studenti alla fine del liceo è il B2. Be’, dopo il test iniziale, ben sei dei nostri 15 studenti sono stati assegnati al livello C1, insieme a studenti universitari e laureati provenienti da tanti paesi del mondo e che soggiornavano a Londra già da tempo. C’era anche un’altra scuola italiana, un liceo linguistico, presente con tre classi: soltanto una ragazza in C1.

Ma non basta, dopo la correzione di uno dei compiti assegnati, il docente inglese ha commentato: «Avete fatto tutti bene, ma gli italiani sono stati, in assoluto, i migliori».

Complimenti, ragazzi!

sede del Twin Center

L’altra sete

Alice Torriani, uscita dal nostro liceo nel 2003 con il massimo dei voti, già nota come attrice di teatro, cinema e TV, ci stupisce con il suo primo romanzo: L’altra sete.

Siamo felici per il suo successo e lo sentiamo come se fosse anche un po’ nostro.

Grazie, Alice.

Alcune recensioni: La Repubblica, Culturiamo, Da Sapere, 40 Secondi.

http://youtu.be/SNpwn6WZIEI
Frontespizio del libro L'altra sete

Un’ora di lezione può cambiare la vita

Frontespizio del libro di Massimo Recalcati L'ora di lezione - editrice Einaudi


Cito dalla presentazione del libro sul sito della casa editrice Einaudi:

Periferia di Milano, anni Settanta. Gli anni del terrorismo e della droga, dei sogni di Oriente e di liberazione. Una mattina, nella classe di un Istituto Agrario, fa la sua apparizione Giulia, una giovane professoressa di lettere che parla di letteratura e di poesia con una passione sconosciuta. È quell’incontro a «salvare» Massimo Recalcati.

Sì, è proprio la Giulia che abbiamo conosciuto anche noi.

Massimo Recalcati su Wikipedia

Sito personale di Massimo Recalcati

Il sabato del Calvino

Sabato libero per risparmiare sul riscaldamento?

Dopo le sollecitazioni di Marina Lazzati, assessore all’istruzione ed all’edilizia scolastica della provincia di Milano, anche noi del Calvino ci siamo espressi.

Gli studenti delle nostre due sedi hanno votato a grande maggioranza per il no. I professori si sono divisi.

Mentre i colleghi di Noverasco, compatti, hanno fatto la stessa scelta dei loro studenti, a Rozzano è stato accolto l’invito dell’assessore: chiusura della scuola nella giornata di sabato.

Non si poteva, però, ignorare l’opposizione degli studenti spaventati dall’idea di dover concentrare troppe ore di lezione in una giornata.

Per convincere gli alunni, i docenti favorevoli al sabato libero hanno trovato la soluzione perfetta: «Tranquilli ragazzi, la scuola sarà meno pesante: faremo didattica laboratoriale».

Ma è così facile cambiare il modo di lavorare a scuola?

Io credo proprio che non sia facile. Altrimenti lo avremmo fatto prima.
Non è facile perché ogni organizzazione ha le sue routine, le sue abitudini, le sue tradizioni. Al cambiamento resisteranno inevitabilmente molti insegnanti, ma anche, badate bene, molti studenti. Anche per loro è rassicurante fare come si è sempre fatto.

Saranno quasi inevitabili un aggravio di fatica per gli studenti, un peggioramento dei risultati scolastici e, per conseguenza, potranno aumentare le bocciature.

Che fare?

Ecco la mia proposta: si parta prima con la didattica laboratoriale, supportandola magari con opportune iniziative di aggiornamento.

Se l’esperienza si dimostrerà positiva, potremo passare, senza rischi, al sabato libero. Se non funzionerà, avremo almeno evitato di appesantire l’orario giornaliero dei nostri studenti.

Una questione di rispetto

Leggevo oggi in un blog francese un articolo intitolato Où les enseignants sont-ils le plus respectés?

L’articolo cita uno studio internazionale per lamentare lo scarso rispetto degli studenti francesi e delle loro famiglie nei confronti degli insegnanti.

Per un momento ho esultato. «Vuoi vedere – mi son detto – che siamo messi meglio dei colleghi europei?»
Così sono andato a vedere lo studio internazionale 2013 Global Teacher Status Index della Varkey GEMS Foundation.

Ahimè, anche i francesi stanno molto meglio di noi. Alle nostre spalle soltanto tre paesi.
Un’unica consolazione: Despite a comparatively low indicator of teacher respect and status, Italy ranked 2nd highest out of the European countries on the question of how influential a teacher was in your school life.

vignetta - Perché questi voti?

Il primo lavoro

Novembre 1975, il primo lavoro: bidello in un liceo artistico.
Stavo al quarto piano, sotto la paterna guida di un bidello anziano. Al termine delle lezioni, dovevo pulire il corridoio, alcune aule, i servizi femminili, un paio di laboratori.
Per ore non c’era nulla da fare, nemmeno portare le circolari. I colleghi più anziani rivendicavano il privilegio: il giro passava anche nell’aula di nudo… ed erano altri tempi. Così avevo sempre qualche libro sul tavolo. Studiavo per l’università.

Dopo le lezioni, le aule erano molto sporche, i laboratori sporchissimi. Ma, quando dovevo pulire i bagni femminili, capivo di essere in un liceo artistico. Le pareti erano ampiamente affrescate con i materiali poveri che si trovavano a disposizione in loco. Quando si dice la creatività…

Peccato, le feroci disposizioni della preside imponevano la cancellazione di tanti capolavori.

Paganini bidello - vignetta di Nello Colavolpe