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Visita virtuale allo CNAO di Pavia

Lo CNAO di Pavia è una eccellenza internazionale nell’uso degli adroni in campo oncologico. E’ anche uno dei pochi posti, vicino alla nostra scuola, dove è possibile vedere un acceleratore di particelle. Per questo tutti gli anni organizziamo la visita allo CNAO per le quinte del liceo scientifico, che hanno la fisica delle particelle nel programma di studio. Quest’anno avevamo prenotato la visita allo CNAO di Pavia con largo anticipo, perché è visitato da molte scolaresche e trovare posto non è facile. Avevo prenotato già da metà dicembre per il 24 aprile. Poi è arrivato il virus, e si è bloccato tutto. Ho aspettato fino al 16 marzo, quando si è capito che la scuola non avrebbe riaperto, almeno fino a maggio, per cui ho cancellato la visita. Il 26 marzo lo CNAO mi propone una visita virtuale, sempre per il 24 aprile. Dopo un giro di comunicazioni con i colleghi accompagnatori delle altre classi e con i colleghi della mia quinta, accetto la proposta. Giustamente lo CNAO propone di usare la stessa piattaforma da noi usata per la didattica a distanza, così che sia più semplice per gli studenti partecipare. Nella nostra scuola si usano diverse piattaforme, ma Google Meet è la più usata, ed è anche quella che uso io, così la propongo. Per lo CNAO era invece una piattaforma nuova, per cui mi chiedevano chiarimenti sulla compatibilità con il materiale che volevano utilizzare. Io usavo questa piattaforma da circa un mese, cosicché anche io non la conoscevo bene. Propongo allora una prova, il metodo più sicuro per verificare il funzionamento di un sistema, al di là di quello che si può leggere su un manuale. Svolgiamo la prova il 15 aprile, insieme alle relatrici dello CNAO, la dottoressa Necchi, fisica, e la dottoressa Facoetti, radiobiologa, anche con l’aiuto della collega Locatelli, e verifichiamo che funziona tutto. Ovviamente la prova è stata fatta con 4 partecipanti, mentre la visita prevedeva 65 studenti ed altri 10 partecipanti tra docenti e personale dello CNAO, e non avevo la sicurezza che la piattaforma ed il collegamento avrebbero retto. Arriva il giorno della visita, e per avere più possibilità di successo, invito tutti, oltre a spegnere i microfoni, affinché non si producano rumori che possano disturbare la presentazione, anche a spegnere le telecamere, per non caricare troppo il collegamento, che, in questi giorni di lockdown, è spesso sovraccarico con la conseguenza di rischiare disconnessioni. Il tutto riesce perfettamente, il materiale viene presentato senza problemi e gli studenti pongono le loro domande tramite la chat. Colgo l’occasione per ringraziare lo CNAO dell’opportunità dataci di svolgere questa visita, anche se solo virtualmente, e le relatrici, per la chiarezza dell’esposizione. Dell’incontro è stata fatta anche una registrazione video, ma per pubblicarla attendiamo l’autorizzazione dello CNAO. In compenso abbiamo ricevuto i file pdf delle presentazioni, già forniti agli studenti, e che allego a questo articolo. Come vedete, il virus non ci ferma! Buona lettura.

Luigi Lombardo

esperimento di Torricelli con l’acqua

Oggi venerdì 20 settembre 2019, alle 11, la classe 2B liceo ha eseguito l’esperimento di Torricelli, utilizzando però l’acqua invece del mercurio che, come è noto, non si può utilizzare. L’esperimento è stato eseguito sulle scale di sicurezza, con un tubo di plastica trasparente alto più di 11 m. Agli estremi del tubo sono stati intestati due rubinetti, inizialmente aperti. Il rubinetto inferiore è stato immerso in un secchio d’acqua ed è stato chiuso, dopo aver fatto entrare l’acqua per evitare la presenza di bolle d’aria. Il tubo è stato riempito d’acqua dall’alto, fino a superare il rubinetto superiore, che quindi è stato chiuso. A questo punto una studentessa ha aperto il rubinetto in basso e l’acqua nel tubo è parzialmente scesa. Usando un metro a nastro (bindella), gentilmente prestatoci dalla palestra, è stata misurata l’altezza della colonna d’acqua nel tubo rispetto al livello dell’acqua nel secchio, risultata 10,03 m +- 0,01 m. Si è anche misurata la temperatura, risultata pari a 24° +- 1° C. Calcolando la pressione dovuta all’acqua, si è trovato 98,4 kPa, con l’errore valutato in base alle regole delle cifre significative. A questa pressione va sommata quella del vapore acqueo che a 24° C vale 22,4 mmHg pari a 2,99 kPa, ottenendo un totale di 101,4 kPa. Considerando che la pressione atmosferica standard è 1 atm pari a 101,3 kPa, direi che il risultato è quasi perfetto!
Luigi Lombardo

  • vista dall’alto
  • il tubo pieno d’acqua
  • l’estremo del metro a nastro è messo in corrispondenza della superficie dell’acqua nel secchio
  • l’estremo inferiore del tubo immerso nel secchio, notare il rubinetto aperto
  • si misura l’altezza della colonna d’acqua, in corrispondenza della superficie dell’acqua nel tubo
  • tubo all'interno della tromba delle scale
    il tubo all’interno della tromba delle scale
  • il metro a nastro fiancheggia il tubo
  • si sta misurando l’altezza della colonna d’acqua
  • mentre l’inizio del metro a nastro corrisponde con la superficie dell’acqua nel secchio

Gender in Physics Day

Il 10 Maggio noi due, studentesse del liceo di Opera, Nada Mansour e Letizia Repizzi, abbiamo partecipato ad un convegno internazionale a Roma, dal titolo “Italian GENDER IN PHYSICS DAY”, presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in quanto selezionate con menzione speciale per il loro prodotto dal titolo: “l’altra metà del cielo”.

Nada e Letizia

Abbiamo ricevuto una targa, per il progetto da noi presentato per il concorso “Donne nella Fisica: stereotipi e pregiudizi di genere”. Continua la lettura di Gender in Physics Day