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Una giornata in caritativa

Sabato 5 novembre 2005, ore 14,30:
quattro persone mi aspettano davanti alla scuola. É la prima volta per loro in caritativa:vedere i loro volti preoccupati mi ha fatto tornare alla mente la mia prima esperienza con persone disabili. É stato tanto tempo fa, però ricordo ancora ogni momento e ogni emozione:ero spaventata da quella realtà cosi diversa dalla mia, ma allo stesso tempo ero felice di poter donare una piccola parte del mio tempo a qualcuno che aveva bisogno solo di un po’ attenzioni.
A noi sembra un gesto banale, sembra quasi di non fare abbastanza per loro, o addirittura ci sembra di non donare loro nulla, ma in realtà ciò che facciamo per queste persone così sfortunate è incredibile:con noi accanto non si sentono soli.
Il sentirci semplicemente vicini fa capire loro quanto sono importanti.
All’inizio è difficile perché ci si ritrova catapultati in un mondo completamente diverso:si ha solo voglia di piangere, gridare e disperarsi;ci si chiede perché delle persone uguali in tutto e per tutto a noi debbano essere così sfortunate da non poter avere una vita normale.
Poi però la disperazione lascia il posto al desiderio di renderle felici, anche solo per poco.
così, mentre aiutiamo gli altri impariamo anche a conoscere noi stessi.
Questo gesto, che sembrerebbe gratuito,in realtà ci regala tantissimo: perché attraverso la caritativa non solo doniamo amore, ma ne riceviamo molto di più.
La caritativa è un’esperienza bellissima, che aiuta a capire quanto possiamo fare per gli altri grazie a piccolissimi,ma allo stesso tempo grandissimi, gesti.

Saremmo davvero felici se anche altri decidessero di vivere insieme a noi questa bellissima esperienza!
Andiamo un sabato pomeriggio ogni quindici giorni all’ istituto “S. Famiglia” di Cesano Boscone. Lì ci incontriamo con ragazzi di altre scuole e passiamo un’ora insieme ai malati. Non facciamo niente di particolare: stiamo solo in compagnia! Se siete interessati date il vostro nome in 5B.

Gloria