Tutti gli articoli di Noemi Giangregorio

Autogestione 2013-2014

Durante i giorni 31 Gennaio e 1 Febbraio, all’Italo  Calvino di Rozzano si è tenuta un’autogestione, così abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad attività e dibattiti di vario genere.
Tra le diverse scelte abbiamo apprezzato in particolare il corso di Storia sul ’68  e la conferenza sulla “bellezza della matematica” tenute da due esterni, rispettivamente Francesco Pota e Giovanni Prestipino. Entrambi sono riusciti a farci apprezzare argomenti didattici, mostrandoli sotto un’ottica totalmente nuova.
Inoltre abbiamo assistito anche al corso di Primo Soccorso, tenuto da un volontario dell’associazione Misericordia di Milano, e al corso di fotografia, tenuto da Alessandro Miraglia. I due sono stati in grado di esporre argomenti e consigli utili in modo chiaro ed efficace.

Ringraziamo le rappresentati di istituto e il collettivo per l’ottima riuscita dei corsi.

Noemi Giangregorio ed Eleonora Albanese di 5°B Liceo

Galileo Galilei: La matematica basta per capire la natura?

Frontespizio dell'edizione originale de Il Saggiatore


Galileo Galilei, nato a Pisa il 15 febbraio 1564 e morto l’8 gennaio del 1642, visse durante il pieno Rinascimento italiano e fu uno tra i più importanti astronomi e matematici di tutti i tempi.
Infatti è proprio grazie a lui che oggi possediamo opere di immenso valore scientifico, e strumenti (come ad esempio il cannocchiale) che ancora oggi vengono usati per contemplare il mondo terrestre ed extraterrestre.

Tra le sue opere più significative ritroviamo certamente Il Saggiatore, pubblicato nel 1623. Quest’opera nacque grazie alla volontà di Galileo di confutare la tesi del matematico gesuita Orazio Grassi, secondo la quale le comete sono veri e proprio corpi celesti, affermando invece che esse, avendo la stessa natura dei raggi solari, sono puri effetti ottici. Tuttavia non è significativa per lo scopo per la quale venne scritta, ma lo è perché riporta due delle maggiori convinzioni filosofiche di Galileo:

  1. Il concetto di qualità primarie e secondarie e del corpuscolarismo
  2. Il concetto dell’ordine geometrico della natura

La prima è volta a distinguere le qualità primarie da quelle secondarie. Secondo Galileo il concetto di materia, implica quelli di figura, di relazione con altri corpi, di staticità (o movimento) e di esistenza, ma non implica affatto quelli di colore, suono, sapore e odore, dovuti, infatti, solo alla presenza dei sensi; suoni, sapori, odori e colori vengono pertanto considerati soltanto dei nomi e non delle qualità dovute alla pura esistenza del corpo, ma dovute ad altro, quindi le definisce qualità secondarie. Invece definisce qualità primarie solamente quelle che si ritrovano nei corpi indipendentemente dai sensi.
Galileo esemplifica questa sua teoria facendo l’esempio di una mano che si muove su un corpo di marmo o su un corpo umano: il movimento (qualità primaria) non cambia se la “destinazione” cambia, invece le sensazioni (qualità secondarie), che si provano se la mano passa su determinate parti del corpo o su altre, cambia tanto che se tocca zone maggiormente sensibili si avverte, oltre alla sensazione di essere toccati, anche una nuova sensazione, che noi denominiamo solletico, di conseguenza il risultato muta a seconda della “destinazione” che gli viene data. Inoltre afferma che la causa di queste sensazioni è la presenza di un grandissimo numero di corpuscoli piccolissimi, che possiedono a loro volta une figura e una velocità determinate. Con ciò vuole quindi affermare che il mondo reale è soltanto un insieme di minuscoli corpuscoli misurabili. È proprio il sapere scientifico, secondo Galileo, l’unico elemento capace di distinguere le qualità primarie da quelle secondarie.

Il secondo concetto afferma invece che la natura ha intrinsecamente un ordine ed una struttura armonica di tipo geometrico. Galileo è infatti convinto che bisogna conoscere l’arte matematica per poter comprendere a fondo la natura.

Dal fatto che il Saggiatore, pur essendo una delle opere maggiormente filosofiche di Galileo, è comunque caratterizzata da una tendenza per le scienze, si può facilmente capire la sua indole filo-matematica, grazie alla quale riuscì a mettere il terreno per le successive scoperte astronomiche di Keplero.

Concordo pienamente con le tesi di Galileo. Infatti la natura è evidentemente dominata dalle leggi matematiche, tanto che molti corpi naturali (come ad esempio le foglie sui rami di un albero, il corpo umano stesso, o anche i petali dei girasoli) sono stati “creati” in sezione aurea. Questo non è sicuramente un caso, perché dubito fortemente che accidentalmente solo parte della natura sia dominata da leggi matematiche infatti, se sappiamo che gran parte della natura è certamente dominata da esse allora, anche il resto lo è; è quindi solo grazie alle leggi matematiche che possiamo decifrare e conoscere a fondo tutta la natura. Infatti come è impossibile decifrare un libro in latino senza conoscere la lingua, così è impossibile capire a fondo la natura senza conoscere la matematica, che è la “lingua” usata per “scrivere” il “libro” della natura. Per capire a fondo però il significato del libro bisogna anche conoscere la storia dell’ “autore”, ma essendo nel caso della natura un autore appartenente ad essa, per capire questo autore si ritorna alle leggi matematiche usate per capire la natura stessa. Da ciò si può facilmente capire che la matematica è sufficiente a spiegare le leggi naturali.

La vita del Re Sole: uno “spettacolo reale”

Reggia di Versailles
Reggia di Versailles

Durante il periodo della monarchia di Luigi XIV, la vita del re veniva ostentata come un vero e proprio “spettacolo” di corte.
L’intrattenimento regale consisteva nel far assistere funzionari, familiari, nobili e aristocratici, al risveglio del Re. Le fasi di questa rappresentazione, definite entrées, venivano divise in sei momenti diversi, ognuno dei quali aveva un prestigio e una valenza differenti. I pochi “eletti”, che avevano la “fortuna” di poter assistere e partecipare a questi eventi così “prestigiosi”, acquistavano importanza solo per il fatto di servire e aiutare il re durante la sua quotidianità, questa importanza era però proporzionale alla fase a cui si assisteva. D’altro canto, se i pochi privilegiati, che partecipavano alle fasi più illustri, si sentivano importanti e quasi “migliori”, i più, esclusi in parte da questa elitè, covavano invidia verso i primi ed esercitavano forti pressioni alla corte per entrare nelle “grazie” di Luigi XIV. Tuttavia poiché anche quelli appartenenti al rango più elevato potevano essere sostituiti in qualsiasi momento in base ai capricci del re, gli intrighi e le tensioni interne erano sempre più frequenti e accese. Il tutto faceva in modo che a palazzo non vi fossero rivelazioni spontanee di affetto, e che l’atmosfera “reale” fosse caratterizzata da tensione e competizione.
Il tutto ci porta ad identificare la vita del Re Sole non più come una vera e propria vita ma come uno spettacolo nel quale ogni partecipante è in lotta con gli altri per il ruolo di protagonista principale.

Albanese Eleonora, Di Giovanni Adriano, Giangregorio Noemi della 4B