Mercoledì 26 aprile : noi della 3b (liceo) siamo andati a Venezia con i prof. Mollo e Colavolpe. Ore 6,30: ritrovo alla stazione centrale… da suicidio!!eravamo come zombie, con la mente ancora rivolta ai nostri bei lettucci! Va beh, piccoli particolari senza importanza… un consiglio: se nn siete mai stati a Venezia… ANDATECI!! io nn ci ero mai stata e sono rimasta davvero affascinata dalla sua bellezza. L’atmosfera ke si respira è quasi da favola: tutte quelle maschere ke riempivano le vetrine dei negozi, le gondole nei canali, il vetro dalle mille forme di Murano, le casette colorate di Burano… bellissimo! E’ stata davvero una delle gite migliori che potevamo fare. Si sa, in un solo giorno non si può apprezzare del tutto una città. Se poi, come abbiamo fatto noi, si decide di visitare anche Murano e Burano, il tempo che rimane per vedere Venezia è ancora minore. Comunque le bellezze di Venezia siamo riusciti a vederle: la basilica di san Marco, il ponte dei sospiri, il ponte di Rialto… Il tempo per fortuna ha aiutato (c’era un sole bellissimo… un po’ caldo ma bello!) e poi noi ragazzi ci siamo divertiti tantissimo: abbiamo riso, scherzato (soprattutto in treno, rimembrando con i prof le nostre avventure liceali degli anni passati… che risate!), abbiamo fatto impazzire il Colavolpe con le nostre manie per lo shopping (!!) e soprattutto abbiamo camminato… tantissimo! Arrivati a casa (ore22,30) eravamo esausti ma felici… felici della bellissima giornata trascorsa. Confidiamo in altre gite così.
Oggi simulazione di terza prova nelle quinte e in quarta B Liceo. Qualcuno esulta, i più soffrono, tutti faticano. Qualche prof viene sommessamente insultato, qualcuno simpaticamente elogiato in una classe. Le parti si rovesciano poi in un’altra. E va bene così. Quello che conta è che ci si cimenti con una prova e si conosca la fatica della conquista: gli esami non saranno più facili e, per quasi tutti, la vita lo sarà ancor meno.
BASTA!!! E’ il momento di ribellarsi! Mi sono interrogato sul perchè ai ragazzi non piaccia leggere: SOLO ALCUNI ODIANO PROPRIO LA LETTURA perchè mi sono accorto che la maggior parte dei ragazzi è stufa di leggere i soliti pacchi noiosissimi che ci propinano gli insegnanti. Condivido la scelta degli insegnanti di farci leggere i classici perchè sono volumi che si “devono” leggere, mentre per gli altri si potrebbe decidere insieme… Proporrei di fare una LISTA creata dai ragazzi del Calvino con tutti i libri che ci piacerebbe leggere, e anche discutere in classe,da consegnare ai prof da cui poi loro sceglieranno i libri da assegnare. A me ad esempio piacerebbe leggere “Il codice Da Vinci” di Dan Brown ma non posso perchè la mia prof. appena la mia classe finisce una libro ce ne appioppa subito un altro con annessa verifica (ovviamente…) senza darci respiro. Quindi se la pensate come me o anche diversamente lasciatemi un commento e se volete datemi anche il titolo di un libro che vi è piaciuto così che possa aggiungerlo alla lista Un saluto a tutti!!!
Sabato scorso mi è capitata una supplenza in 2C: cosa aspettarsi in una seconda che non conosci, alla quarta ora del sabato, con ragazzi che dovrebbero fare Educazione Fisica? Il caos primordiale, il festival dell’ebetismo, il trionfo del nulla. Niente di tutto ciò. Ho conosciuto un gruppo di ragazzi che avevano voglia di parlare, che hanno dato voce al loro sentimento di frustrazione e inadeguatezza. Mi hanno molto colpito perché li ho sentiti depressi e scoraggiati, direi sconfitti. Mi hanno raccontato del loro fallimento scolastico, della rassegnata consapevolezza di non poter diventare una 3c in quanto, tra ritiri e bocciature, non ci saranno i numeri sufficienti a mantenere in vita la classe. Sono rimasto impressionato dal racconto del loro vissuto scolastico che descriveva un percorso impervio e faticosissimo verso una vetta irraggiungibile. Non ho colto nelle loro confidenze la mancanza di motivazione verso lo studio, bensì la convinzione di non essere all’altezza. Li ho spronati a reagire e a non gettare la spugna, a parlare coi loro insegnanti, a confrontarsi con gli studenti delle altre classi. Ho cercato di dir loro che la nostra scuola è certo impegnativa, ma può anche essere gratificante. L’ora è volata, ma sono uscito da quell’aula con l’amaro in bocca. Ho pensato che talvolta mettiamo una distanza incolmabile tra noi e i nostri allievi, riversiamo loro addosso una quantità di nozioni ma senza stabilire un’autentica relazione (che non significa collusione, lassismo, indulgenza eccessiva o confusione di ruoli). Dovremmo sempre ricordarci che nel loro insuccesso c’è anche un po’ del nostro. I ragazzi della 2C me lo hanno ricordato, e io per questo li ringrazio.
HO un obiezione: -L’ultimo giorno di scuola non può essere adibito per vedere una partita di calcio…tutti vogliamo trascorrerlo come più ci piace, come si è sempre fatto, almeno lasciateci l’ultimo giorno per skerzare all’aperto!!! Promesso, niente casino dentro l’istituto!! -Proporrei piuttosto lasciare gli studenti liberi di uscire tutta la giornata o di stare tranquilli nella propria classe, ognuno decida per se… l’ultimo giorno è sacro!!!!
Ragà k sbatti l’ultimo gg a vedere 1 partita!!!!!!!!!! Sollevate la questione!!!! Bellaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eccoci arrivati sull’ultima curva della strada k porta alla fine di questo fantastico anno scolastico…che per alcuni ma credo per molti è stato un periodo di sforzi e fatiche…adesso non dobbiamo mollare…purtroppo nella mia classe sta avvenendo un fatto increscioso che riguarda noi studenti…si parla di eccessivo stress derivato dalla pressione dei compiti delle interrogazioni dei voti…Ora, noi ci rendiamo conto che le prof e i prof siano costretti ad avere voti sufficienti per poter dare una valutazione a fine anno, però credo che in questo ultimo periodo stiano un po’ tutti esagerando, salvo inglese che non pesa mai,grazie ad un prof che sa insegnare divertendo gli altri ma soprattutto divertendosi. Ora non sto facendo una critica a tutti i prof o una lode al prof di inglese, scrivo per comunicare ai lettori che la scuola deve essere vissuta allegramente (ovviamente ricordandosi perchè siamo lì!!!), senza essere tristi,ansiosi o addirittura ossessionati. Perche è così che la2c del liceo sta vivendo la scuola, come una gabbia dove ogni tanto scappa qualcuno ma soprattutto dove gli alunni soffrono! Alcuni di noi stanno veramente vivendo la vita in un modo osceno, si arriva incredibilmente al punto di non mangiare per lo stress, io sono molto rammaricato di questo perchè tengo molto hai miei compagni di viaggio e vederli in questo stato mi distrugge. Io personalmente, per risolvere questo problema tento di studiare tanto affinche le ansie spariscano, ma purtroppo non è così e questa non è una lamentela è una triste realtà che credo possa interessare tutti voi…vorrei che questo messaggio arrivi a tutti….LA SCUOLA DEVE ESSERE VISSUTA IN MANIERA DIVERSA!!!, esso dovrebbe essere un luogo dove si viene ascoltati e consolati o spronati affinchè le nostre capacità possano essere messe in pratica per costruire il nostro futuro, purtroppo in 2c non è così anche perche l’anno prossimo probabilmante non esisterà più, ragazzi teniamo duro, non molliamo proprio adesso…manca poco! Un saluto a prof e studenti…bellaaaaaaaaaaa!!!!!
Grazie, avvocato Massarotto, per l’interessante e documentatissima lezione sul tema delle richieste di asilo nel nostro paese. Speriamo serva ad aprire i cuori e le menti. L’avvocato Massarotto è del NAGA. Ad accompagnarlo c’era il signor Giorgio Mauro di Casa di Betania, la casa d’accoglienza che, a Rozzano, ospita molti richiedenti asilo.
Concordo con il prof. Cappellini sull’opportunità di un unico intervallo. Ritengo tuttavia che tenere in classe gli studenti fino alla fine della quarta ora sia quasi impossibile; meglio eventualmente anticipare di 5 minuti l’entrata e prolungare l’intervallo a 20 o 25 minuti, in modo da consentire a tutti l’accesso al bar. L. Terruggia
Sollevo due obiezioni: 1) la coincidenza degli intervalli di Liceo e ITC, con conseguente pratica inagibilità del bar; 2) la maggiore durata della VII ora rispetto alla VI.
Propongo di: 1) adottare lo schema che prevede un solo intervallo nel corso della mattinata, prolungandone però la durata a 20 minuti e separando quello del Liceo da quello dell’ITC (p. es.: intervallo Liceo 10:55 – 11:15; intervallo ITC: 11:50 – 12:10, o viceversa): risulterebbe sfalzata solo la IV ora (per il Liceo 11:15 – 12:10, per l’ITC 10:55 – 11:50), dando però modo ai ragazzi di usufruire di una pausa più adeguata e meno congestionata.
2) Articolare le ultime tre ore nel modo seguente: V ora: 12:10 – 13:00 (= 50 min.); VI ora: 13:00 – 13:55 (= 55 min.); VII ora:13:55 – 14:45 (= 50 min.).
Una volta le commissioni d’esame erano quasi interamente esterne e i commissari potevano arrivare da tutta l’Italia. così poteva capitare che un professore della Val Magra si consolasse facendo il commissario ad Abbiategrasso oppure che un docente di Acquapendente rinfrescasse gli studenti di Roccasecca. Ogni tanto capitava un esaltato, un fuori testa, un l’unicobravosonoio, ma, per lo più, la macchina funzionava ed aveva una certa utilità: contribuiva a fissare un minimo di standard e scoraggiava i professori lazzaroni (ci sono anche quelli) consapevoli che qualcuno avrebbe esaminato i loro studenti ed avrebbe potuto relazionare negativamente sui risultati del loro insegnamento. Oggi la commissione è tutta interna, tranne un presidente notaio che non può certo cambiare moltissimo. Qualche sorpresa può capitare ancora, ma per lo più i giochi sembrano già fatti. Perché non tornare almeno al metà e metà?