E’ DI NUOVO CARNEVALE

Ci risiamo.
Gran numero di assenti oggi, tanto a Noverasco quanto a Rozzano: dove già la settimana scorsa (giovedì 1) si era verificato qualcosa di simile; e sabato 3 ottobre due intere classi dell’ITC si erano date alla macchia.
“Manifestazioni”, si dice; per protestare non si sa con chi e non si sa per che cosa, ma intanto si torna a casa o si va spasso.
Ai genitori si racconta qualche balla, tipo “non c’erano i prof”, o semplicemente “non c’era scuola”, oppure “era inutile entrare perché tanto non c’era nessuno e non si faceva lezione”; o infine “non mi lasciavano entrare” (falso: ero personalmente presente ai cancelli a Rozzano, e a nessuno è stato impedito l’ingresso; a Noverasco ha vigilato allo stesso modo il mio Collaboratore Prof. Paolo Munafò).
Non è la prima volta che intervengo su questo fenomeno che ricorre tutti gli anni in autunno (in maggio, come è noto, anche se cascasse il mondo nessuno si sognerebbe di protestare o scioperare: perché in quel mese si tenta disperatamente di chiudere i buchi e di salvare avventurosamente l’anno).
Voglio ripetere le solite cose a costo di essere noioso: sono assenze ingiustificate anche se c’è la firma della mamma; i genitori devono fare la loro parte e ragionare con i loro figli su questo problema, senza giustificarli; i professori anche quando non c’è nessuno debbono dar per svolta la lezione, e interrogare la volta dopo.
Io ho rispetto del processo di crescita dei ragazzi, nel quale anche qualche forma di trasgressione ci può o ci deve pur stare: e se questa trasgressione consiste in una manifestazione di cittadinanza attiva, di sensibilità per un problema politico o sociale, mi può star bene.
Ciò che non accetto è l’irresponsabile spreco di giorni di scuola per motivi futili o inventati; né tanto meno accetto l’irresponsabilità di chi mi risponde “sto fuori perché stan fuori gli altri”, senza sapere nulla del perché, pensando che nascondersi nel gruppo serva a diminuire la propria responsabilità individuale.
Senza spirito vendicativo, ma per semplice senso di giustizia nei confronti di chi preferisce ancora pensare con la propria testa, e non l’ha ancora venduta a poco prezzo ai venditori di fanfaluche che imperversano nei “social network”, di questi comportamenti ci dobbiamo ricordare al momento opportuno.
Basta con i colpi di spugna e con le indulgenze plenarie; se a questi ragazzi teniamo, chiamiamoli a rispondere delle scelte che fanno; smettiamo di “coprirli” e assecondarli nella loro sciocca pretesa di comportarsi come adulti, ma senza assumere le responsabilità che agli adulti competono.

8 commenti su “E’ DI NUOVO CARNEVALE”

  1. Ci tengo a precisare che quella di oggi è stata la prima e vera manifestazione dell’anno.
    Poi vabbè, sicuramente la nostra scuola sarà stata rappresentata dai soliti 3 gatti, però oggi c’era davvero..

  2. A quanto era scritto sul volantino che è stato distribuito all’entrata (Noverasco), questa manifestazione ha avuto caratteri epici.
    I propositi (che, per inciso, condivido)erano molto ma molto generalizzati; insomma, mi sapeva un po’ di “ponte organizzato” come lo ha chiamato un saggio poeta latino (XD).

  3. c’è da dire che alla manifestazione dei metalmeccanici si sono aggregati i cobas in sostegno dei prof precari…
    non vedo come possa centrare con noi studenti…
    una delle tante buone occasioni per saltare scuola!!

  4. Domanda per chi ha sempre manifestato con convinzione e non per fare casino (Gara):
    “Per cosa era la manifestazione?”

    Mia sorella è entrata a scuola ma non è riuscita a capire quale fosse il motivo dello “sciopero studentesco”…

  5. Era per il solito motivo, lo stesso per cui ha manifestato il personale scolastico precario e non.
    Poi c’è stata anche la manifestazione dei metalmeccanici..

  6. Sono un genitore e mi associo con quanto ha scritto il Preside. Sono stato studente all’Istituto Tecnico tra gli anni ’72-’78 e, credetemi quelli si che erano anni difficili; manifestazioni, scioperi, autogestioni ed occupazioni. La cosa che comunque ricordo bene è che gli studenti erano sempre informati del motivo che spingeva ad intraprendere tali azioni di lotta, mediante collettivi o assemblee. Quello che noto ora è la mancanza di informazione, nonostante siamo nell’era del web, non siamo più abituati a parlare trasmettere le nostre sensazioni e le nostre idee. Qunado mio figlio mi dice “domani non c’è scuola” io gli chiedo semplicemente “perchè?”. Il più delle volte la risposta è “boh”, oppure “per la Gelmini”. Allora io pretendo che vada a scuola e che entri! I ragazzi alle superiori devono maturare anche un’idea civica o politica che sia, rendiamoci conto che alla fine delle superiori, con la maggiore età, avranno anche il diritto di esprimersi con il voto, quindi è fondamentale che acquistino una coscenza e siano in grado di assumersi le responsabilità di tale scelta. Se si sciopera da “studente”, a maggior ragione si dovrebbe scioperare da “adulto”, cosa che invece non succede in quanto da “studente” lo sciopero è gratuito…troppo facile così. Qundi benvenga la manifestazione di disaccordo, se supportata però dalla conoscenza del problema e dall’assunzione di responsabilità.
    Saluti

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