Trasporti nell’antico regime

Nel XVIII secolo spostarsi era un problema: i mezzi di trasporto erano molto lenti e le vie di comunicazione erano pericolose, impervie e poco praticabili. Il mezzo di trasporto, o meglio, gli animali da trasporto erano gli equini. Comunque la maggior parte dei trasporti avveniva via mare con navi che potevano trasportare le merci più velocemente ed in maggior quantità. Per questi problemi di spostamento il commercio non era favorito e quindi era abituale l’autoconsumo che comportava così lo scambio di merci, il baratto, solo nei paesi vicini.

Ovviamente le difficoltà nello spostamento creavano problemi nella gestione di un grande regno: i messaggeri per portare informazioni alle periferie di esso dovevano percorrere centinaia di chilometri e ciò impiegava loro molto tempo e l’utilizzo di diversi cavalli. Questo determinava il ritardo delle comunicazioni e i messaggi all’arrivo potevano essere ormai inutili e obsoleti. Le conseguenze di questi problemi rendevano difficile la formazione di complessi politici durevoli e la creazione di grandi imperi: per esempio l’Italia in questi anni era divisa in una decina di piccoli stati anche se, a differenza del nostro paese, la Francia,  l’Inghilterra e la Spagna erano già uniti sotto il controllo di un re e molto espansi territorialmente.

Ora la situazione è molto diversa. I trasporti grazie alla tecnologia sono in continuo miglioramento e ci permettono di percorrere lunghe distanze in poco tempo. Così le comunicazioni sono molto più veloci ed efficienti. I mezzi usati principalmente ai nostri giorni per i trasporti sono le navi, i treni e gli aerei che ,eccetto le navi che ora sono di gran lunga migliori, non erano presenti in quei tempi ed ora possiamo beneficiare di ciò grazie ad un continuo sviluppo della tecnologia.

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