Lucio Battisti : Hegel

29 settembre 1994, Lucio Battisti pubblica l’album Hegel.

Ecco il testo della canzone che dà il titolo all’intero album:

Ricordo il suo bel nome: Hegel Tubinga
ed io avrei masticato
la sua tuta da ginnastica.
Il nome se lo prese in prestito dai libri
e fu come copiare di nascosto,
fu come soffiare sul fuoco.
Cataste scolastiche: perché?
Quando tutto è perduto non resta che la cenere e l’amore;
e lei nel suo bel nome era una Jena.
Chi di noi il governato e chi il governatore
son fatti che attengono alla storia.
Chi fosse la provincia e chi l’impero
non è il punto:
il punto era l’incendio.
Erano gli esercizi obbligatori estetici,
le occhiate di traverso, e tu guardavi indietro;
c’eravamo capiti, capiti all’inverso.
Ci diventammo leciti per questo.
D’altronde, d’altro canto.
A volte essere nemici facilita.
Piacersi è così inutile.
Un bacio dai bei modi grossolani
sfuggì come uno schiaffo senza mani.
Talmente presi ci si rese conto
d’essere un’allegoria soltanto quando
ci capitò di dire, indicando il soffitto col naso,
di dire “Noi due” e ci marmorizzammo.
La corda tesa, amò l’arco
e la tempesta la schiuma,
il cuore amò se stesso,
ma noi non divagammo.
L’animo umano è nulla se non è
una pietra da scalfire ricavando
i capelli e il suo bel piede.
Era la collisione, il primo scontro epico,
perché non scritto ma cavalcato a pelo,
ed ognuno esigeva
la terra dell’altro,
le mani, la terra, la carne, il terreno.

Ecco il video:

E qualche nota di spiegazione.

Astruserie?

2 commenti su “Lucio Battisti : Hegel”

  1. Questa canzone che prende il nome dell’Album….sembra ‘enigmatica’, ma, e’ solo un mucchio di parole senza un senso…..!?!
    Secondo me, Lucio Battisti che non ha mai ‘rispettato il suo pubblico’…’pensava cge ancge scrivendo ”stronzate”….il suo Album vendesse…!?!😬😢

    1. A parte che le “stronzate” non le scriveva Battisti bensì Panella, nel suo stile tipico pieno di doppi sensi, giochi di parole e gag… Parrebbe che questa canzone un senso lo abbia, ovvero, che parli di Battisti e del suo rapporto coi suoi tre parolieri: Mogol/Hegel, la moglie “Velezia” e Panella. Il testo è pieno di riferimenti calzanti.

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