Decreto Fioroni

propongo un articolo tratto da: “il Sole 24 ORE”.

Scuola: addio debiti formativi. Da quest’anno si torna all’esame di riparazione.

Finisce l’era dei debiti formativi trascinati da una classe all’altra. Già da questo anno scolastico si torna all’esame di riparazione, che dovrà necessariamente essere superato entro il 31 agosto. Altrimenti lo studente dovrà ripetere l’anno.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni ha presentato questa mattina il suo piano per il recupero delle lacune nell’apprendimento, che dovranno essere colmate con lo studio estivo. Si accorciano, quindi, le vacanze per gli studenti “somari”, costretti sui libri sotto l’ombrellone come i loro fratelli maggiori: fino 1993, infatti, le materie in cui si era insufficienti venivano ripassate durante l’estate per poi presentarsi a settembre davanti a una commissione.
La scelta di tornare agli esami di riparazione nasce dall’allarme lanciato dal ministro: “Quarantadue studenti italiani su cento – afferma Fioroni – vengono ammessi con debito alla classe successiva. Solo uno su quattro lo recupera, gli altri vanno avanti comunque”. Una differenza rispetto ai vecchi esami di riparazione c’è: saranno le scuole a organizzare i corsi di recupero e le verifiche durante tutto l’anno scolastico. I corsi potranno essere tenuti sia dai docenti dell’istituto sia da soggetti esterni. “Una scuola seria ed esigente – sottolinea il titolare di Viale Trastevere – garantisce tutti ma soprattutto i più deboli: i ragazzi che non hanno alle spalle famiglie e condizioni sociali in grado di aiutarli a farcela comunque. Deve farlo la scuola”.
La novità sul recupero dei debiti formativi è contenuta in un decreto firmato dal ministro. “Come in campo economico – spiega Fioroni – i debiti si devono saldare. Attualmente invece a scuola questo non accade più per unaserie di motivi che questo decreto cerca di affrontare”.
Che la maggior parte degli studenti delle scuole superiori italiane non siano delle “cime” lo dimostrano i dati dello scorso anno scolastico: il 42% degli studenti delle superiori sono stati ammessi con debito alla classe successiva. Di questi il 43,4% aveva lacune in matematica, il 31,9% in lingua e letteratura straniera, il 18% in materie tecnico-professionali.
Fare arrivare all’università o sul mercato del lavoro uno studente senza basi solide per andare avanti é un danno irreversibile prima di tutto per il debitore, cioé i nostri ragazzi che non avranno più l’opportunità di colmare lacune vecchie e stratificate”.

Non posso che essere pienamente d’accordo con il Ministro della Pubblica Istruzione in quanto la scuola è un luogo che fornisce una formazione per il futuro di ciascuno di noi. Non mettere il giusto impegno in un’attività così importante, credo sia controproducente per ciascun studente.
Ricordo una frase che ripeteva spesso una mia prof: “Faber est suae quisque fortunae“! (Ciascuno è artefice della propria sorte).

Marco Mordini, ex-studente Liceo Scientifico.

4 commenti su “Decreto Fioroni”

  1. caro ex studente del liceo….
    capisco, e ovvioche tu sia daccordo sul fatto degli esami:te non ci sei più a rischiare di essere bocciato per un debito in una materia magari del zzo.

  2. caro attuale-studente…
    nei miei 5 anni al Calvino ho sempre adottato la filosofia “chi fa il proprio dovere e studia non dovrebbe temere nulla” e quindi pur avendo materie che non amavo ho sempre fatto il mio dovere stringendo i denti riuscendo a vivere sereno senza debiti nel quinquiennio, questo non significa che fossi un secchione.
    Questo decreto è utile per scoraggiare coloro che “se la prendevano comoda” in estate non passando il debito all’appello di ottobre ritrovandosi così a febbraio a dover dare il “tutto per tutto”…
    riflettete.

  3. Comodo elogiare la riforma quando si è già fuori da scuola.
    Questa riforma doveva essere valida secondo me per le prime che partivano dall’anno scol. 2008/2009 e non introdurla ad anno già iniziato e valida anche per chi è in quarta. Io non ho avuto nessun debito, sono stato promosso con 7 di media e penso a chi magari può perdere un anno per una sola materia, magari inutile con l’indirizzo. (esempio banale ma oggettivamente giusto: uno studente del liceo scientifico può essere un genio della matematica e non capire niente di latino o uno studente del classico in letteratura e non capire niente di fisica o chimica…)

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