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Riguardo tutta la vicenda dei picchetti davanti alla scuola, degli scioperi creativi e delle meno creative assenze ingiustificate…vorrei porre un simpatico problema all’attenzione di tutti. Nella sua circolare intrisa di moralità il preside ci ricorda che “Non entrare a scuola è una scelta dello studente, che quindi se ne assume la piena e diretta RESPONSABILITA’ ” . Giustissime considerazioni, anche se mi pare di ricordare che il tema della responsabilità dello studente non è nuovo nella nostra scuola. Ricordo infatti che gli anni passati la scelta di mandare solo quarte e quinte nel distaccamento di viale Liguria era stata giustificata dicendo “Non possiamo paragonare il senso di responsabilità di un ragazzo di quinta con quello di un ragazzo di prima per il quale ci vorrebbe il doppio della sorveglianza”. Dunque ritengo molto curioso che un ragazzo di prima venga considerato sufficientemente responsabile per decidere di entrare a scuola (nonostante il picchetto di ragazzi più grandi e grossi di lui che, non dico mettano paura ma di certo intimoriscono un quindicenne) ma non abbastanza maturo per passare qualche giorno alla settimana in una sede a duecento metri da quella ufficiale. Questa riflessione mi è venuta in mente pensando che in questa vicenda dei picchetti sono stati coinvolti non solo studenti degli ultimi anni ma anche quelli del biennio e che forse compito della scuola è assicurare a tutti di poter entrare in classe la mattina senza dover decidere se arruolarsi o fare obiezione di coscienza.
Senza volontà di polemica, la riflessione è libera.

Un commento su “….”

  1. Questa riflessione mi sembra una maionese impazzita, inspiegabilmente coperta dall’anonimato. Vorrei replicare argomentando, ma non lo faccio con un interlocutore anonimo; mi limito a precisare che il compito arbitrariamente attribuito alla scuola (assicurare a tutti di poter entrare in classe) è un problema di ordine pubblico, non certo un compito della presidenza. Comunque cercherò di farmene carico anche nelle prossime settimane, come ho fatto finora.

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