piano attuativo del governo: il testo

cari tutti,
ho trovato un riferimento al piano attuativo della Gelmini, con anche la tabella dei tagli previsti per i prossimi anni menzionata dal sindacalista stamattina.
il link :
http://www.cidi.it/segnaliamo/piano_programmatico.pdf

una sintesi è disponibile sul sito di orizzontescuola qui.
Come alcuni di noi dicevano stamattina, la cosa auspicabile è informarsi e informare le famiglie degli studenti il più possibile.

12 commenti su “piano attuativo del governo: il testo”

  1. Grazie.
    Come potete immaginare, i tagli sono in fondo al documento.
    Il governo offre la polpa di Alitalia ai ricchi imprenditori ed i suoi debiti a tutti gli italiani, è pronto a sostenere banche ed imprenditori, ma non esita a metterre alla porta 130000 lavoratori della scuola.

  2. Prof se il governo non sostenesse le banche, i soldi di tutti gli italiani sarebbero già andati in fumo. Siamo in crisi e cercano di salvaguardare i soldi dei cittadini, meglio che 130.000 persone perdano il posto di lavoro al posto di milioni d’ italiani senza un soldo in tasca o meglio in banca.

  3. In altri paesi lo Stato interviene, ma i dirigenti delle banche responsabili delle scelte sbagliate escono dai consigli d’amministrazione, e senza liquidazioni d’oro.

    Vecchio trucco quello di scaricare le colpe sui sindacati. Non c’erano degli amministratori?
    Voglio dire una cosa ovvia: che l’amministrazione amministri! Invece non lo fa, tanto poi si dà la colpa al sindacato. Un giochetto delle tre carte. Peccato trovino sempre chi ci casca.

    “meglio che 130.000 persone perdano il posto di lavoro”
    Dato che l’economia ti interessa, studia Keynes: sicuramente un po’ più importante del presuntuoso che citi.

  4. grande prof. viva Keynes e i neo keynesiani
    abbasso i classicisti e i neo classici.
    perche tanto a me Maltus e Say mi fanno un baffo.

    W Keynes e W L’intervento dello stato in materia ecconomica.

  5. su questo argomento economico sono a favore del liberismo proposto da economisti illuministi come Smith, che dicevano che lo stato non deve assolutamente intervenire nelle vicende di mercato perchè esso si autoregola tramite le sue leggi. Tuttavia in una crisi forse mai vista come questa, l’intervento dello stato a sostegno degli imprenditori e delle banche è a dir poco indispensabile e forse solo con la coalizione dei maggiori stati si riuscirà ad arginare questa catastrofe finanziaria.
    E se lo stato, con un determinato “budget”, deve decidere se evitare che centinaia e centinaia di imprenditori falliscano o salvare il posto di lavoro a migliaia di statali impiegati nella scuola, ahimè credo che sceglierà la prima soluzione. (non ho detto che sia giusto o meno, è solo una considerazione oggettiva)

  6. “grande prof. viva Keynes e i neo keynesiani
    abbasso i classicisti e i neo classici.
    perche tanto a me Maltus e Say mi fanno un baffo.

    W Keynes e W L’intervento dello stato in materia ecconomica”

    Lo Stato sta intervenendo nel giusto modo salva le banche e manda a riposo un po’ di lavoratori. La crisi è crisi

  7. 1) Tremoni e noto per essere neo liberista (nel ambito dell’economia mista)
    2)Ciccio io L’economia politica la studio è mi appassiona tantissimo e fidati che la Squola Neo Classica non funziona (vedi crisi 1929)
    3) Magari Prima di dire frasi come “Lo Stato sta intervenendo nel giusto modo salva le banche e manda a riposo un po’ di lavoratori. La crisi è crisi”
    Pensa al fatto che l’unico modo per salvare le banche è di convicere le persone ad usarle. se togli i soldi alle persone le banche non le usano.
    4)cercami a scuola che mi farebbe molto piacere prestarti il mio libro di economia poltica. è se hai visogno di qualche ulteriore chiarimento chedi pure a me.

  8. Marco vale per te lo stesso discorso.
    voglio sotoliniare che non ce nessuna cattiva intenzione nel commento di prima io penso che tutti dovrebbero sapere un minimo di economia politica.
    però la nota di malizia c’è la metto adesso: io non vengo ad esprimere pareri sulla filosofia o sul latino pero voi non potete pretendere di sapere delle squole economiche.

  9. @ciccio
    Che confusione! Pure i nomi sbagliati. Studia, finché sei in tempo. Dopo è più difficile.

    @Marco
    Anche questa volta la tua posizione appare contraddittoria e, quindi, insostenibile.
    Non puoi dire che il mercato si autoregola, ma che questa volta non riesce a farlo se non cerchi di spiegare perché.

    Provo a dirtelo io.
    Uno dei presupposti fondamentali della teoria di Adam Smith e che nessuno sia in grado di alterare il gioco della domanda e dell’offerta. Ma oggi siamo in un sistema caratterizzato da oligopoli e monopoli, tali non dico da alterare, ma da sconvolgere l’equilibrio del mercato che, così, non è più in grado di autoregolarsi.

    Ora lo Stato deve intervenire per tutelare il bene comune, ma non è detto consista nel parare il culo a monopoli, oligopoli, banche e grandi imprenditori. Lo Stato può salvare le aziende dal fallimento, ma dovrebbe pretendere che gli utili vadano alla collettività. Invece alla collettività vanno i debiti (vedi Alitalia) e la polpa va ai privati.
    Quanto ai posti di lavoro, ricordo: chi non guadagna non compra. Se la gente non compra, gli imprenditori falliscono, ci sono licenziamenti e ci sarà meno gente che compra, altri imprenditori che falliscono, altri licenziamenti.
    Insomma, la difesa dell’occupazione è un interesse della collettività intera, un interesse che lo Stato deve tutelare. E, invece, fa il contrario.

    @Joako
    Hai tante ragioni, ma abbi pietà di me: soffro. Ti scongiuro: scrivi prima con un programma di videoscrittura ed usa il correttore ortografico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *