Il primo lavoro

Novembre 1975, il primo lavoro: bidello in un liceo artistico.
Stavo al quarto piano, sotto la paterna guida di un bidello anziano. Al termine delle lezioni, dovevo pulire il corridoio, alcune aule, i servizi femminili, un paio di laboratori.
Per ore non c’era nulla da fare, nemmeno portare le circolari. I colleghi più anziani rivendicavano il privilegio: il giro passava anche nell’aula di nudo… ed erano altri tempi. Così avevo sempre qualche libro sul tavolo. Studiavo per l’università.

Dopo le lezioni, le aule erano molto sporche, i laboratori sporchissimi. Ma, quando dovevo pulire i bagni femminili, capivo di essere in un liceo artistico. Le pareti erano ampiamente affrescate con i materiali poveri che si trovavano a disposizione in loco. Quando si dice la creatività…

Peccato, le feroci disposizioni della preside imponevano la cancellazione di tanti capolavori.

Paganini bidello - vignetta di Nello Colavolpe

Significati

Dal mio diario di qualche anno fa.

È bello spiegare Aristotele: la Metafisica è un piacere.
Spiego l’origine del nome – tranquilli, ve la risparmio – poi navigo verso i significati dell’essere. La prendo alla larga. Chiedo se conoscono parole dal significato equivoco. «Pesca» dice Baretti. Poi subito si corregge: «Però c’è una differenza di pronuncia».
Li soccorro io. «Se un cacciatore dice all’altro: “Alza il cane”, questo prenderà in braccio il setter irlandese?»
«No, alzerà il cane del fucile».

scena dal film I tartassati

«E se passeggiando la sera sotto il cielo stellato, a braccetto con mia moglie, le dico: “Cara, guarda il Cane” voglio mostrarle il pastore tedesco del vicino?»
«E cos’altro se no?»

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Torneo di scacchi: risultati del 1° febbraio 2013

Ecco i risultati delle partite del 1° febbraio 2013:

torneo di scacchi – 1° febbraio 2013: i risultati
Girone A Girone B Girone C Girone D
Vitale – Prevedini: sospesa (verrà conclusa martedì prossimo) Siniscalco – Tornabene F.: 0-1 Malcovati – Rossiccone: 0-1 Comini – Cappellini:0-1
Lisanti – Sassi: 1-0 Nan Men – Vanin: 1-0 Cappelli – Rattenni: non disputata Tornabene E. – Villanucci: 1-0

Passano al turno successivo Lisanti, Nan Men, Tornabene F., Rossiccone, Malcovati e Cappellini.

I due mancanti per completare il quadro degli otto qualificati saranno i vincitori dell’incontro (sospeso) tra Vitale e Prevedini (Girone A) e del doppio incontro tra Comini, Villanucci e Tornabene E. (Girone D).

scacchiera

Ataturk: dittatore o democratico?

Atatuk fu il generale turco durante il primo conflitto mondiale. La Turchia al termine della guerra fu occupata dall’Intesa, che si pose l’obiettivo di smantellare l’esercito ottomano: le condizioni imposte furono infatti durissime e prevedevano, fra le altre, la rinuncia alle province meridionali. Il sultano Maometto e i suoi ministri si sottomisero alla volontà dei vincitori; da questi si distinse Ataturk, che riuscì ad evitare la rovina del paese e ne ristabilì l’unità e l’indipendenza. Nel 1919  sconfisse i Greci, andando persino contro il proprio governo per salvaguardare il bene del proprio paese; a partire da quell’anno, c’erano sostanzialmente due poteri in Turchia: quello del sultano, che era sotto il controllo degli stranieri, e quello di Ataturk che aveva sede ad Ankara, dove si trovava il suo quartier generale. Nel 1920 con il trattato di Sèvres fu sancita la spartizione della Turchia: il conflitto fu inevitabile e portò ad una guerra civile e allo stesso tempo ad una d’indipendenza contro gli stranieri invasori.

Atatürk, mentre era Comandante dell'esercito (1918).
Atatürk, mentre era Comandante dell’esercito (1918).

Tre anni più tardi, nel 1923,  venne cancellato il Trattato di Sèvres, la Turchia proclamata repubblica, Kemal ne divenne il presidente e la capitale trasferita ad Ankara. Il neo presidente iniziò con un programma riformatore: soppresse il sultanato, abolì il califfato e riuscì a rendere la Turchia un paese civile. Secondo Ataturk uno Stato civilizzato è innanzitutto uno Stato laico: per questo intendeva liberare la Turchia dall’Islam che considerava causa del ritardo della modernizzazione del paese. Per questo motivo, nel 1937 venne inserito il principio di  laicità e si iniziò la laicizzazione della società e della cultura, si assicurò alle donne l’uguaglianza in materia ereditaria e nel 1934 esse ottennero il diritto di voto e molte entrarono in Parlamento. Il sistema educativo venne controllato dallo Stato, Ataturk sostituì i caratteri arabi con quelli latini e istituì il calendario gregoriano. Fu avviata una politica di industrializzazione per contrastare l’arretratezza economica; venne fondata quindi una Banca d’affari per sovvenzionare crediti alle imprese. Ciò però non aiutò la ripresa economica che subì un grave colpo col la crisi del 1929, imponendo quindi un cambiamento di strategia: venne adottata una politica mirata al protezionismo e al dirigismo. Grazie a questa politica messa in atto, la Turchia divenne meno dipendente dal punto di vista economico dalle altre potenze straniere.

Successivamente l’opposizione si organizzò in una rivolta che lui represse in modo brutale con una giustizia sommaria. Non si può quindi definire quale ruolo ebbe questa figura politica nella storia della Turchia: dittatore per la durezza e l’inflessibilità utilizzata nei confronti degli oppositori politici, democratico poichè non cercò di trasformare il suo paese in un regime simile a quello presente in Germania o Russia.