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Protagora e il relativismo.

Protagora fu uno degli esponenti più alti del movimento sofista ed anche un innovatore:contribuì a  spostare l’attenzione  della filosofia dall’ambito naturalistico a quello umano. In fondo aprì la via persino a Socrate.

Protagora era un relativista. Affermava cioè che non esiste la possibilità di stabilire verità o valori assoluti, perché ogni affermazione è relativa al contesto in cui viene detta.

Io una volta appresa questa cosa ci ho riflettuto cercando di trovare qualche verità o postulato indiscutibili e confutare il relativismo. Mi è venuto in mente quasi subito l’esempio della matematica, con tanto di postulati geometrici. La matematica è senza dubbio indiscutibile e bisogna considerarla così com’è. Tuttavia oltre all’esempio della matematica sono riuscito a trovarne un altro: la capacità di pensiero. Io,uomo, sono capace di pensare e di riflettere e non si può smentire una tale affermazione! E’ probabilmente la verità più assoluta di tutte e,forse, quella più basilare.

Chi, come Protagora, afferma che non esiste né vero né falso, dal mio punto di vista, sbaglia: è vero o falso che io essere umano sono in grado di pensare? È vero o falso che la matematica non è un’opinione bensì una verità inconfutabile?

Posso quindi concludere che il relativismo di Protagora non è inconfutabile come può sembrare all’inizio, sono d’accordo sul fatto che molte verità che oggi sono considerate assolute, non è detto che lo siano realmente, tuttavia non condivido l’affermazione che tutte le verità assolute non esistano. Per me la differenza tra vero e falso c’è e non è discutibile. Al contrario si può mettere facilmente in dubbio il concetto di pretendere di poter confutare qualsiasi verità. Ciò che voglio dire è che non tutto è giudicabile e che anche i più sapienti uomini non sempre hanno ragione.

Socrate: Innovatore?

Socrate fu, senz’ombra di dubbio, un innovatore nel campo della filosofia, proprio per il suo modo di vederla e considerarla.
Egli spostò l’attenzione della filosofia dall’ambito della natura a quello dell’uomo, inquadrandolo da tutti i punti di vista, soprattutto per quanto riguarda la vita interiore. Da qui l’utilizzo di confutazione e ironia, due “armi” utilizzate da Socrate per esaminare gli interlocutori con i quali si fermava a parlare. Socrate li sottoponeva al suo esame e li smascherava: non sapevano ciò che credevano sapere.
Ecco: proprio la tematica del “Sapere di non sapere” è caratteristica dell’ideale Socratico.
Grazie alla visione di una rappresentazione teatrale dell’Apologia di Socrate, ho potuto cogliere questa tematica fondamentale. Anche nel mezzo del discorso per difendersi dall’accusa rivoltagli da Meleto, Socrate sottopone i giudici al suo esame e, con un’eloquenza straordinaria, pone loro davanti una realtà semplice: Socrate sa di non sapere, ed è per questo che desidera la verità. Questo è il messaggio che mi è stato trasmesso dall’Apologia.
Oltre a un nuovo modo di pensare all’uomo, Socrate introdusse anche un nuovo rapporto vita-filosofia: la filosofia come modo di vivere. Egli fu probabilmente il primo a vedere la filosofia così ed è questo che lo ha reso tanto celebre e affascinante.
Socrate, inoltre, non lasciò nulla di scritto, perché egli pensava che la sapienza andasse cercata nel dialogo delle anime che si fecondano reciprocamente.
Dunque, per me, il grande merito di Socrate fu quello di aver capito che la ricerca della verità è possibile solo a partire dalla consapevolezza di non sapere. Egli rimase sempre coerente con sé stesso, tentando di coinvolgere gli altri nella sua ricerca della verità: un Innovatore.

La creazione dell’uomo

C’erano in principio la terra, l’acqua, il sole e la luna. Ognuno di essi svolgeva un ruolo molto importante per il pianeta: La terra nutriva le piante e gli animali, l’acqua li dissetava, il sole li scaldava e la luna li illuminava anche durante la notte. C’era, dunque, un legame molto forte tra gli esseri viventi  e queste entità. Un giorno però un terremoto uccise quasi tutte le specie viventi sul pianeta. Allora le quattro entità rimaste praticamente sole decisero di creare una nuova specie in attesa che gli animali ritornassero alla vita. Così il sole donò uno dei suoi raggi, la luna un po’ della sua polvere, la terra promise che lo avrebbe nutrito e l’acqua che lo avrebbe dissetato. Così’ nacque l’uomo dall’unione dell’amore di queste entità e, dal momento della sua nascita,  le piante cominciarono a ricrescere e gli animali si svillupparono molto piu’ in fretta. Fu così che sole, luna acqua e terra compresero che grazie alla nascita  dell’uomo si era creato anche  il ciclo naturale e grazie a ciò tutte le forme di vita vivranno per  sempre in armonia tra di loro.