Perdenti posto: pensieri in libertà

Anche il nostro istituto, come tanti altri, soffre per i tagli all’organico.
Sono lontano da scuola per gli esami. Così ho avuto qualche informazione dalla segreteria soltanto per telefono.

Avrei anche voluto sapere quale fosse il prezzo pagato da ogni scuola della provincia
I dati sul sito dell’Ufficio scolastico provinciale non ci sono, su quello dell’Ufficio scolastico regionale nemmeno. Nei siti dei sindacati? Neppure lì. Poco importante?

Il Calvino?
Se ho capito bene, otto nostri insegnanti di ruolo dovranno lasciarci. E, se sono bene informato, il taglio è del 10% rispetto ai docenti di ruolo attualmente in servizio. Non è poco: quasi il metodo di Cadorna…
Esagero? Be’, non ci aspettano le pallottole del plotone d’esecuzione. Però gli insegnanti di ruolo son ridotti ad una condizione precaria ed i precari saranno disoccupati.

Terremo duro. Non cederemo alla tentazione di dire: «Mi trattate come un inutile fannullone, mi comporterò da inutile fannullone». Continueremo a fare il nostro dovere.
Ma quanto potrà resistere una scuola tartassata? Chi di noi consiglia più ai suoi figli di insegnare?
Anni di studio e di gavetta per essere tanto disprezzati ed umiliati?
La fuga dalla scuola è già iniziata. L’insegnamento sarà sempre più un ripiego per chi non ha trovato di meglio.

«L’istruzione costa troppo» ci dicono.
L’ignoranza sarà più conveniente?

Forse pensano alla scuola privata.
Diciamolo, non è una soluzione. Soltanto un altro modo per far penalizzare i più deboli.

Che fare?
Non lo so.
Bisognerebbe reinventare la scuola. Farne il luogo in cui si prende coscienza delle ingiustizie di questo mondo.
Per crearne uno nuovo?
Non mi sento più in grado di suscitare le speranze della nostra gioventù. Non credo al mondo nuovo. Chi l’ha promesso ne ha quasi sempre creato uno peggiore.
Ma, forse, anche la paura del peggio può bastare. Può bastare se, invece delle risposte abituali del mimetismo o della fuga, risveglia una sana voglia di reagire.

Diceva un prete famoso:

(…) il problema degli altri è uguale al mio.
Sortirne tutti insieme è la politica.
Sortirne da soli è l’avarizia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *