Tutti gli articoli di Marco Milza

Risposta a un anonimo studente

Ho ricevuto sulle e-mail de “Il Resto Del Calvino” una risposta anonima al mio articolo dell’ultimo numero “la politica della sicurezza”. Questo studente mi ha voluto far notare che alcune testate giornalistiche nazionali e alcuni blog riportano che Maroni avrebbe reso pubblico un documeto in cui si attesta che il governo avrebbe aumentato i fondi per la sicurezza rispetto agli anni precedenti. Uso il Blog per rispondere, perchè come ho detto, non c’erano nomi o indirizzi, e quindi credo sia il modo migliore per fargli giungere la mia risposta.

I dati che ho pubblicato riguardo la diminuzione di poliziotti e i tagli alle forze di polizia hanno come fonte la CGIL, che è chiaramente di parte, ma i numeri sono stati confermati da Tosi (sindaco leghista di Verona). Avrei volentieri visonato il documento di Maroni ma non mi pare che tu abbia lasciato alcun indicazione o alcun link. Considerando che gli aticoli a cui fai riferimento sono sicuramente cronologicamente posteriori alle mie fonti restano 2 possibilità:
– Maroni ha mentito o comunque mistificato i dati del documento. Mi auguro di no, ma in politica succede anche questo purtroppo
– Il governo si è reso conto che stava facendo qualcosa di assurdo e in controtendenza rispetto alle sue campagnie e ha varato nuovi piani di spesa.

Speriamo comunque vivamente nella seconda possibilità. Sarebbe infatti l’ennesima dimostrazione che l’informazione, sopratutto quella più scomoda, ha ripercussioni strettamente positive sulla democrazia e sulla vita dei cittadini. E’ per questo che anche noi, nel nostro piccolo cerchiamo, di farne quanta più possibile

Marco Milza

Il quotidiano che avrei voluto leggere

Manifestazione promossa dall’Associazione Nazionale dei familiari vittime della mafia
Un grido di legalità
A Roma con un proposito concreto: Giustizia e sostegno a Luigi Apicella

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Si è tenuta ieri mattina in piazza Farnese a Roma una manifestazione indetta dall’Associazione Nazionale dei familiari delle vittime della mafia. I partecipanti si sono proposti di riaffermare principi di giustizia e sostenere Luigi Apicella. L’iniziativa cominciata alle 9:00, ha visto succedersi su un palco gli interventi di familiari di illustri vittime della criminalità organizzata, quali Emiliano Morrone, Salvatore Borsellino e Sonia Alfano. Ai loro interventi sono poi seguiti quelli di Antonio Di Pietro, Beppe Grillo, Marco Travaglio e Carlo Vulpio. I discorsi ,volti ad affermare il valore della legalità, si sono particolarmente concentrati sull’obbiettivo di recidere i frequenti appoggi per le mafie all’interno delle istituzioni. Il comico genovese ha fatto quindi riferimento alle leggi di iniziativa popolare da lui proposte per ottenere l’ineleggibilità di pregiudicati in parlamento e la reintroduzione del voto di preferenza. Un’indispensabile forma di controllo dei cittadini sui loro rappresentanti. Proposte attualmente affidate a una commissione parlamentare tenuta a discuterne nel mese di Marzo. I giornalisti Vulpio e Travaglio si sono concentrati invece sulla ricostruzione delle interferenze dei politici nei confronti del potere giudiziario, la cui assoluta autonomia dovrebbe essere garantita dalla nostra costituzione. I resoconti sono entrati così nel merito dei provvedimenti disciplinari indebitamente invocati da esponenti politici e assecondati dai vertici della magistratura. Decisioni che hanno determinato il licenziamento del procuratore Capo di Salerno Apicella e sanzionato i suoi sottoposti. I manifestanti hanno ribadito la sistematicità di queste estromissioni che si sono verificate ogni qual volta qualcuno si sia occupato dei latrocini perpetrati ai danni dei fondi pubblici nella provincia di Catanzaro. Vessazioni avvenute nei confronti di De Magistris e i suoi collaboratori per arrivare fino a Vulpio stesso. Il Coriere Della Sera gli avrebbe impedito di trattare la vicenda una colta chiarita ai lettori la regolarità della posizione di De Magistris.
sarà la manipolazione di un passaggio dell’intervento di Di Pietro a dare l’occasione per mettere in cattiva luce l’intera iniziativa. Nel suo discorso L’ex p.m. ha infatti accennato ai silenzi del capo dello stato su alcune leggi incostituzionali affermando che è stato “un arbitro il cui giudizio a volte appare poco da arbitro e poco da terzo”. Immediata la risposta del Quirinale, che senza esprimersi nel merito dei contenuti, definisce “pretestuose” le parole di Di Pietro e scatena critiche da parte di tutto il mondo politico. Disapprovazioni bipartisan che si presteranno a cancellare ogni concetto espresso durante la manifestazione.
Una manifestazione volta tutelare i fondamenti dello stato di diritto, ma stigmatizzata in quanto, con impietoso realismo ha delineato un pessimo ritratto della classe politica italiana.

Angelino Alfano, come lui nessuno mai

Sottopongo all’attenzione del blog questo articolo di Travaglio del 10 Gennaio in quanto tutti i quotidiani della scorsa settimana hanno riportato in modo acritico le sconvolgenti dichiarazioni del ministro della giustizia Alfano. Le sue asserzioni presentate all’opinione pubblica come ordinarie e marginali si sono poi aggiunte all’omissione di una notizia dirompente che avrebbe ancor meglio chiarito l’inammissibilità delle posizioni che il ministro ha assunto
Ho sottolineato in grassetto il fatto in oggetto (disponibile alle agenzie di stampa da venerdì sera):

APPLAUSI, SIAM FASCISTI
Un lettore domanda: “Non è esagerato parlare di fascismo sul caso Salerno-Catanzaro?”. Penso di no. Neppure il fascismo osò intromettersi in indagini in corso e nell’autonomia dei magistrati come sta facendo il governo col consenso di Pd, Anm e Csm. Mussolini istituì il Tribunale Speciale per i reati politici, ma per quelli comuni non intaccò l’indipendenza togata. Quel che sta accadendo contro la Procura di Salerno non ha precedenti. Alfano vuole trasferire i pm Apicella, Nuzzi e Verasani per “assoluta spregiudicatezza”, “mancanza di equilibrio”, “atti abnormi nell’ottica di un’acritica difesa diDe Magistris e con l’intento di ricelebrare i processi a lui avocati”. Per la prima volta nella storia repubblicana, e pure monarchica, un ministro chiede di punire dei magistrati perché il contenuto delle loro indagini non gli garba. Presto trasferiranno i giudici perché le loro sentenze non piacciono al governo. Anziché insorgere contro questo abominio illegale e incostituzionale, l’Anm “prende atto con soddisfazione della tempestiva iniziativa del Csm e del Ministro della Giustizia”. Nel 2001, quando il Senato censurò un’ordinanza del Tribunale di Milano, l’Anm si dimise come nel 1924, quando si era sciolta dopo il delitto Matteotti e la svolta autoritaria. Ora, all’ennesima svolta autoritaria, nessuno protesta e l’Anm plaude “soddisfatta”. Poche ore dopo il Riesame di Salerno, unico tribunale abilitato a giudicare il merito del sequestro delle carte Why Not, lo conferma in toto. Ora si attende il trasferimento dei tre giudici del Riesame per aver osato dare ragione ai pm

Si profila una situazione che chiarisce agli scettici come sia possibile mettere in atto quanto descritto da Giovanni Sartori sul quotidiano la Stampa il 12 Giugno 2008:

Il nostro resta un assetto costituzionale in ordine, la carta della prima repubblica non è stata abolita. Perché non c’è bisogno di rifarla, la si può svuotare dall’interno(…) Si impacchetta la corte costituzionale, si paralizza la magistratura, si può lasciare tutto intatto il meccanismo di pesi e contrappesi. E di fatto impossessarsene, occuparne ogni spazio. Alla fine rimane un potere “transitivo” che traversa tutto il sistema politico e comanda da solo

La rete dell’energia

La Finanziaria arresta lo sviluppo del nostro Paese in ambito ambientale ed energetico.
Mentre gli Stati più avanzati cercano soluzioni alternative al petrolio, all’incenerimento, al nucleare, il Governo Berlusconi punta esattamente su un modello che tra qualche anno escluderà l’Italia dal mercato dell’energia. Il taglio per le detrazioni fiscali sul risparmio energetico contenuto in Finanziaria è infatti uno dei tanti tasselli che impedirà al nostro Paese di sviluppare l’industria legata alla produzione di impianti e tecnologie del futuro. Una volta perso questo treno l’Italia non potrà, come accade già oggi per le vecchie forme di energia, che acquistare dagli altri Paesi impianti e forniture. Tra qualche anno cadrà la barriera artificiosa tra energia e energia rinnovabile perché l’energia utilizzata sarà prevalentemente rinnovabile, ossia non esauribile.
Il nucleare è fallito ancor prima di nascere, la Francia, il maggior sponsor in Europa dell’energia dell’atomo, la vuole dismettere e tenta di vendere ad altri Paesi una tecnologia obsoleta che gli ha generato ingenti perdite economiche. In Europa nel 2007 l’eolico ha prodotto più elettricità del nucleare, gli impianti eolici costruiti nel periodo 2008-2012 produrranno una quantità di elettricità pari a due volte e mezza quella del nuovo nucleare. Il solare è sulla stessa strada.La risposta del centrodestra a queste previsioni di sviluppo è l’approvazione del 1441 ter, un disegno di legge approdato al Senato dopo essere stato approvato alla Camera, che espropria le Regioni della competenza di valutare l’impatto ambientale per impianti di estrazione petrolifera e di localizzazione di siti nucleari. In sostanza, sarà Berlusconi a decidere dove costruire pozzi di estrazione petrolifera e centrali nucleari alla faccia del federalismo.I motivi di queste scelte anacronistiche sono chiari: le lobby economiche dell’energia sono profondamente colluse con il sistema di controllo politico da cui ricevono agevolazioni.
L’Italia, grazie a queste scelte contrarie all’ambiente e allo sviluppo economico è sempre più isolata in Europa e nel mondo.

Questo post pubblicato sul blog dell’ IDV può essere un importante spunto per avviare una discussione sulle politiche energetiche.

Vi espongo ora i motivi per cui ho sostenuto l’assurdità del nucleare:

  1. se le centrali sono sicure perché nessuna assicurazione al mondo farebbe una polizza sul nucleare?
  2. Chernobyl è l’unico incidente nucleare? Si è verificato unicamente perchè i tempi erano tecnologicamente immaturi? controllate Tokaimura (Giappone 1999), paradossalmente anche se le centrali fossero di per se stesse sicure oggi si aggiungono problemi legati al terrorismo. Inoltre perché nessuno parla mai di dove metteremmo le scorie(non sappiamo dove mettere l’immondizia ordinaria)? Abbiamo pagato per smantellarle a causa di un referendum adesso paghiamo per ricostruirle perché lo vuole il parlamento?
  3. Con le corruttele che abbiamo in Italia pensiamo sia saggio investire sulle “grandi opere” ? Vogliamo creare altri scandali politici sommersi dalla disinformazione, con tanto di ruberie ai fondi europei? come quelli che stava portando alla luce De Magistris (ovviamente ingiustamente criminalizzato per questo)?
  4. Non è probabile che ci costerebbero un’infinità (come tutti i lavori pubblici in Italia) per poi finire filmati in abbandono da striscia perché inconclusi?
  5. Il nucleare è il futuro? ma se in Cina si costruiscono città che cedono energia alla rete. Basta rendere autosufficiente ogni condominio con le rinnovabili e mettere in rete l’energia in eccedenza ( si risolvono anche i problemi di abbrutimento della costa con le turbine eoliche…
    Abbiamo costituito la rete dell’informazione(web) non possiamo creare la rete dell’energia?

Con Gasparri a Palazzo Madama chi è più contento?

E’ una posizione sconcertante quella sostenuta dal capogruppo del pdl al senato Maurizio Gasparri, “con Obama alla casa bianca Al-Qaida forse è più contenta”. Un’asserzione chiaramente fondata su elementi sommari, che accompagnandosi agli sproloqui leghisti sul terrorismo, concorrerà a fomentare negli Italiani un approccio superficiale alla politica ea produrre in loro un’ottica distorta sul tema sicurezza, ormai centrale nelle nostre campagne elettorali. L’affermazione del senatore si pone infatti in conformità con uno dei più logori atteggiamenti politici di facciata di questi anni; una corrente che ancora oggi pretende di associare la sicurezza dei cittadini occidentali con la presenza di un cospicuo contingente militare in afghanistan e in Iraq. Un ragionamento prettamente infantile, considerando che ci si propone di occupare militarmente nazioni straniere con l’obbiettivo di colpire pochi esponenti di segretissimi gruppi terroristici (che pertanto sono spesso tuttora latitanti). In secondo luogo sarebbe forse interessante notare come le rivendicazioni stesse dei terroristi riguardino il più delle volte il ritiro delle truppe occidentali stanziate in medio oriente. In effetti, considerando la recente politica interna adottata dal governo, si può facilmente cogliere come i fraintendimenti in materia di sicurezza da parte della maggioranza del senatore siano abituali. Il buon proposito di tutelare i diritti del cittadino ha finora prodotto leggi inconsistenti e reati a prova impossibile: un caso emblematico è stato il ” reato di immigrazione clandestina” . Pur ipotizzando un’efficienza minima nell’applicazione di una simile legge in materia si creerebbero almeno un milione di nuovi detenuti da stipare nelle sovraffollate carceri italiane, (capienza 45.000 persone). Poiché evidentemente nulla di simile poteva essere messo in atto, è nato un dibattito privo di fondamento su un articolo completamente differente dal punto di vista giuridico il “reato di ingresso clandestino in Italia”. Questo provvedimento è applicabile solo nel momento in cui la guardia costiera intercetta le barche dei profughi e riguarda quindi un’esigua minoranza di casi rispetto ai quali sarebbe opportuna una seconda riflessione: perché invece di rimandare i profughi direttamente indietro si procede intasando ancora una volta il nostro lentissimo sistema giudiziario con nuovi processi?

Quanto alle disposizioni concrete il capogruppo Gasparri è stato tuttavia molto più incisivo. In passato votò con la sua coalizione la legge ex Cirielli che dimezzava i tempi di prescrizione (ai reati veri), uno degli esempi più calzanti a riguardo è lo stupro: ricorrendo ai tre gradi di giudizio oggi si è quasi certi di non venir reclusi per questo crimine. Nell’attuale legislatura possiamo invece constatare come la maggioranza del senatore abbia già proposto per ben due volte una norma in grado di salvare dal carcere i responsabili dei più famosi latrocini finanziari a danno dei piccoli azionisti Italiani: Cirio e Parmalat. Non è inoltre possibile omettere una delle più grandi battaglie condotte in televisone dal Senatore : quella per l’abolizione di un ottimo strumento di indagine come le itercettazioni telefoniche.

In base a questi fatti, e a fronte delle calunnie immotivate mosse da questo politico sul futuro presidente degli Stati Uniti, potremmo di contro immaginare che i più contenti nel vedere Gasparri a Palazzo Madama sembrerebbero proprio i criminali.

Al cittadino non far sapere i delitti del potere

I debiti sulle intercettazioni telefoniche, pubblicati sul nostro blog citando Repubblica, saranno presto strumentalizzati per dipingere questo tipo di prove come un costo inutile per lo stato e mettere ancor più a tacere il dissenso in merito alla legge vergogna presentata dal ministro Alfano in materia.

Molteplici indagini riguardanti reati gravissimi si avvalgono di questo strumento: i falsi in bilancio, i crac finanziari, i sequestri di persona, le usure, le truffe, il contrabbando, le rapine, le vicende vallettopoli, calciopoli e molte altre che potrebbero essere meglio esposte da esperti giuristi. Da parte mia vi riporto la testimonianza di un magistrato, che ho avuto l’onore di conoscere personalmente. A questa persona gli italiani devono le indagini sulla clinica Santa Rita (detta anche clinica degli orrori) e i conseguenti procedimenti penali, che hanno accertato come in tale sede siano state praticate operazioni chirurgiche immotivate pur di ottenere minimi introiti. Secondo quanto mi ha riferito le indagini si sarebbero avvalse fin dalle fasi preliminari delle intercettazioni in quanto fin ora concesse in base a ipotesi di reati minori. A nulla varrebbero dunque gli argomenti esposti pubblicamente da Alfano quando aveva asserito che trattandosi nei casi in questione d’omicidio plurimo la futura legge avrebbe consentito le intercettazioni dei p.m. E’ difatti frequente che i crimini più gravi emergano nel corso di procedimenti avviati per reati più lievi. Tanto meno sono fondate le considerazioni di Gasparri, secondo cui potevano costituire materiale probatorio le cartelle cliniche, le quali ovviamente, riportavano voci false non individuabili.
Evidentemente simili disposizioni di legge metterebbero in pericolo vite umane oltre a porsi in contrasto con il naturale interesse dei cittadini onesti di reprimere i reati, e tutelerebbero invece una classe dirigente che non ha gradito le intercettazioni Berlusconi- Saccà. Nonostante l’informazione italiana non si sia occupata di queste ultime, relegandone così la conoscenza ad ambiti ristretti, la loro circolazione ha scosso gli attuali membri del governo i quali si sono subito adoperati per evitare che situazioni di questo tipo possano nuovamente influire sull’opinione pubblica. Appare quindi evidente che per coprire quei delitti che ancora troppi Italiani considerano ombre trascurabili e marginali sulla figura del premier la collettività si troverà a pagare un prezzo troppo alto per passare inosservato.

Per ulteriori informazioni sulle ingannevoli cifre diffuse riguardo alle intercettazioni potete far riferimento agli interventi di Marco Travaglio in merito alla questione, mentre le intercettazioni Berlusconi-Saccà sono disponibili su you tube a questo link http://it.youtube.com/watch?v=ul9FBrdPBcs

La scomparsa dei fatti

Nell’edizione serale di ieri, 1 Novembre 2008, il tg 5 ometteva nuovamente una notizia rilevante ma fastidiosa.In questa occasione non ha infatti reso noto che Licio Gelli, famoso capo della loggia massonica P2, condannato per il crac Ambrosiano e per depistaggi su stragi, sarà conduttore di un programma storico su Odeon nel quale figureranno altri persoaggi tutt’altro che integerrimi : Giulio Andreotti e Marcello Dell’Utri. Sottacendo un fatto di questo tipo i redattori si sono attenuti ai criteri giornalistici recentemente suggeriti dal Premier, “La tv deve cooperare con il governo per diffondere serenità” alterando ancora una volta la percezione della realtà di milioni di italiani. L’espisiodo si pone in rapporto di continuità con altre scoperte affliazioni alla P2 passate sotto silenzio: quella del nostro presidente del consiglio, quella del suo capogruppo Cicchitto, quella di Costanzo, Gervaso e Trecca (tutti conduttori di programmi in tv Mediaset). Inoltre è bene ricordare che in Italia questo tipo di epurazioni televisive rientrano nella quotidianità, e perciò segnalo ai lettori del blog alcune tra le più gravi degli ultimi giorni:

  • la decisione del governo di cedere a Europa 7 (le cui frequenze vengono tutt’ora occupate abusivamente da rete 4) le frequenze che sarebbero regolarmente impegnate da rai 1
  • il sequestro dell’inceneritore Marcegaglia per via delle sue emissioni inquinanti (nessuna delle grandi testate nazionali ha sfiorato l’argomento)
  • il rinnovo dell’appalto per le autostrade alla famiglia Benetton, autorizzata ad aumentare i pedaggi, la quale fin dall’89 incassa i proventi della società autostrade con spese relativamente irrisorie

altre delucidazioni su come le notizie in Italia siano solite essere manipolate o omesse potete trovarle nel seguente video http://it.youtube.com/watch?v=vkOjw89vLTc

Meno male che Silvio c’è

si possono evitare i condannati in parlamento? il “popolo sovrano” è responsabile dell’elezione di questi pregiudicati? a che punto siamo con il ripristino del voto di preferenza?

30 ottobre 2008, Marco Travaglio

Il no del Cainano alla preferenza per le europee ha motivazioni alte e nobili: “Voglio che in Europa vada gente altamente qualificata e, nelle commissioni, professionisti di ogni materia. Solo scegliendo noi chi va in lista, siamo sicuri di una rappresentanza che difenda i nostri interessi”. A parte qualche imprecisione nell’uso dei pronomi (“scegliendo noi” al posto di “io”) e degli aggettivi (“nostri interessi” in luogo di “miei”), resta da capire il ruolo che Al Tappone riserva, nella nostra (anzi sua) democrazia, all’elettore. Se vuole avere a Bruxelles “gente qualificata”, basta candidare gente qualificata, poi i cittadini scelgono i migliori. Invece l’ami du peuple, quello che “il popolo sovrano”, “la gente è con noi”, “abbiamo preso i voti”, “siamo al 70%”, considera gli elettori un branco di decerebrati da tener lontani dalle decisioni, sennò votano gente sbagliata. Solo lui sceglie i “professionisti”. Infatti vuole la Carfagna, nota professionista, portavoce del governo. Ma è all’Europa che riserva i pezzi più pregiati della collezione. Commissario ai Trasporti: Antonio Tajani, un ex giornalista che di trasporti s’intende perché guida l’auto e prende l’aereo. Ex commissario alla Libertà e Giustizia: Rocco Buttiglione, purtroppo rimpatriato non appena aprì bocca. Anche le eurodeputate più qualificate le ha scelte lui: Iva Zanicchi ed Elisabetta Gardini. Dovreste vederle, nell’apposita commissione “Ok il prezzo è giusto”. Due così gli elettori non le avrebbero mai scelte. Meno male che c’è lui.

la strategia del terrore

2 citazioni dall’articolo di Repubblica di Curzio Maltese 30 ottobre 2008

“Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. “Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!” protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: “E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!”. Il funzionario urla: “Impara l’educazione, bambina!”. La professoressa incalza: “Fate il vostro mestiere, fermate i violenti”. Risposta del funzionario: “Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra”. C’è un’insurrezione del drappello: “Di sinistra? Con le svastiche?”. La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: “Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un’azione di violenza da parte dei miei studenti. C’è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c’entra se sono di destra o di sinistra? É un reato e voi dovete intervenire. Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: “Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra”. Monica, studentessa di Roma Tre: “Ma l’hanno appena sentito tutti! Chi crede d’essere, Berlusconi?”. “Lo vede come rispondono?” mi dice Laura, di Economia. “Vogliono fare passare l’equazione studenti uguali facinorosi di sinistra”. La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: “Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov’è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l’avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto”. (…)

“É il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo”.

 

potete leggere qui l’intero articolo? http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-4/camion-spranghe/camion-spranghe.html

Lezioni di democrazia da un senatore a vita

Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito… Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì… questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio”.

Intervista a Francesco Cossiga. Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita