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I giorni della collera divina

rappresentazione peste bubbonica

Tra il 1347 e il 1348 la gente cominciò a contrarre la peste che, quasi inevitabilmente, portava alla morte. Conosciamo tre tipologie di questa malattia :la prima, chiamata peste bubbonica si manifesta nelle ghiandole inguinali e ascellari, provocando ascessi e tumefazioni, la seconda interessa i polmoni e l’apparato respiratorio e viene chiamata peste polmonare, infine l’ultima, la peste setticemica, si manifesta con emorragie cutanee e dà origine a chiazze nere.
Da quanto ci riportano i cronisti dell’ epoca (ad esempio Boccaccio), in Europa si manifestarono due tipi di peste: quella bubbonica e quella setticemica. Gli uomini medioevali ritenevano che la causa di questa epidemia fosse la collera divina ma contemporaneamente la medicina cercava la causa della malattia. La teoria più diffusa collegava la malattia alla “corruzione dell’aria”. Quindi si consigliava di evitare l’aria al di sopra delle acque stagnanti e di eliminare la sporcizia. Per non contrarre la peste si consigliava di isolare i malati affinché non contaminassero anche i parenti e di spalancare le finestre sperando che l’aria fresca combattesse la malattia. La regola d’oro, però, era quella di darsi alla fuga alle prime manifestazioni di contagio.
La peste, oggi lo sappiamo, è causata da un bacillo, isolato da uno scienziato russo nel 1894 e che si sviluppa nei ratti comuni. Nel Trecento, la diffusione della malattia fu facilitata dall’assenza di fognature nella città e dai commerci via mare in quanto soprattutto nelle stive delle navi erano annidati molti topi neri, principale causa dell’epidemia.
I medici dell’epoca compresero che la malattia si diffondeva anche per via aerea ma nonostante queste conoscenze non avrebbero potuto arrestare l’epidemia: ci sarebbero voluti gli antibiotici.
L’ultimo episodio di epidemia di peste allarmante risale alla fine dell’Ottocento: il morbo ricomparve in Cina per poi diffondersi nell’Estremo Oriente, in India e in America. Per fortuna, si conosceva la causa della malattia: le persone contagiate vennero subito isolate e si riuscì ad arrestare la diffusione del morbo.