Collettivo!!

Ragazzi ricordo a tutti che il prossimo incontro del Collettivo sarà Mercoledì prossimo, il 10 🙂
Se saremo ancora più di 40 persone prometto che vi offrirò da bere a tutti! eheh..

Ragazzi portate molte idee riguardanti i gruppi per la Cogestione che dobbiamo dimostrare quanto ci teniamo a fare una cosa fatta per bene :D?

(P.s.? Oltre che molte, devono essere anche NUOVE le idee, sennò “purtroppamente” potrebbe venirci negata questa possibilità! Dai!)

SKY VS SILVIO

La cosa sembra incredibile, ma una televisione si è messa contro il Governo.
Sappiamo tutti benissimo che la rivendicazione non è di tipo politico, ma puramente economico.
Cosa è successo? Il Governo, all’interno del pacchetto anticrisi, ha deliberato il raddoppio dell’Iva sugli abbonati SKY. Dal 10%, essa passerà al 20%. Singolare il fatto che in crisi economica il Governo faccia in modo che i consumatori paghino di più. Ma in fondo bisogna spendere ed essere ottimisti no?
A parte l’ironia, questa delibera nasce dall’impegno, preso nei confronti dell’Unione Europea dal governo di centro-sinistra, di rendere l’Iva uniforme per tutte le attività. Questo non toglie la possibilità di abbassare al 10% tutto il resto, ma questa è pura utopia, me ne rendo conto.
Questa settimana, il premier inglese Gordon Brown ha annunciato una riduzione dell’Iva dal 17,5% al 15%. L’esatto contrario. Bah.
Inoltre, SKY non è mica l’unico vero e proprio concorrente al potere televisivo berlusconiano? Mi puzza un po’ di sgambetto. Se avesse proposto una tassa solo per quelli che di cognome fanno Murdoch avrebbe fatto più bella figura.

Ma, tutto sommato, che me ne frega? Io manco sono abbonato a SKY!

Solo una domanda mi gira per la testa…

…ma quando parecchi anni fa l’Iva per gli abbonati alle pay-tv è stata abbassata al 10%, chi era il proprietario di TELE+????

la ricerca scientifica ed un paese normale

In questi giorni su Repubblica si raccolgono le testimonianze dei “cervelli in fuga” italiani (link), si tratta di un fenomeno di proporzioni inaudite rispetto agli altri stati europei. Se ne discute anche sul blog della rivista ‘Le Scienze’, dove uno dei giornalisti (Marco Cattaneo) ha scritto un pezzo, a mio parere, bellissimo su cosa intenda per paese normale. Lo riporto in basso.
Speriamo che quando i nostri studenti saranno più grandi le cose siano cambiate e non siano costretti ad andar via come questi giovani ricercatori. saluti, etufino

“A volte sogno un paese che funziona.
Un paese in cui i politici pensano ai cittadini come ai loro datori di lavoro. E chiedono scusa quando sbagliano. E se ne vanno, quando perdono. Mi è capitato di vedere Chirac rientrare all’Eliseo su un’auto privata. Mi è capitato di sentire che Kohl, l’uomo che ha unificato la Germania, veniva espulso dal partito per un finanziamento illecito.
Sogno un paese in cui un cittadino che chiede giustizia riesce ad averla, non dico in una settimana, all’inglese, ma in un anno. Ti pare poco un anno? Trecentosessantacinque giorni per il signor Scafidi potrebbero essere molti, anche troppi, per scoprire perché suo figlio è morto per andare a scuola.
Sogno un paese in cui le mamme portano i bambini a scuola con la bicicletta, non con il cayenne. E quando ci vanno con il cayenne non lo abbandonano in mezzo alla strada perché tanto chissenefrega se l’autobus non ci passa.
Sogno un paese in cui nessuno, dico nessuno, ha il fegato di dire che non ha corrotto un giudice, ha solo evaso le tasse. Mi capita persino di sognare un paese in cui la gente le paga, le tasse. Tutta.
E a volte sogno pure un paese in cui nessuno pensa che la camorra è meglio dello Stato. E men che meno lo dice.
Sogno un paese che ha il più alto numero di medici rapportato al numero di cittadini, si chiama Italia. E non devi aspettare otto mesi per fare una mammografia.
Sogno che le cliniche private, le scuole private, le aziende private non prendono sovvenzioni dallo Stato. É il mercato, baby
Sogno un paese in cui l’ora di religione è l’ora di storia delle religioni. Immagino che qualcuno si offenderà, ma pazienza. Ci sono anche gli altri.
Sogno un paese che produce da sé l’energia che consuma, che ricicla la spazzatura e non butta i frigoriferi in mezzo alla strada.
Proprio l’altra sera ho visto due tizi che lasciavano una lavatrice sul marciapiede. Ma non potevano essere arrestati. Siamo a Roma. Sogno anche un paese in cui la legge è uguale per tutti. così come le lavatrici sono uguali per tutti.
Mi sogno, certe notti, un paese in cui alla tv non fanno un programma che si chiama “Raccomandati”. Perché essere raccomandati non è da furbi, è da s****zi. E io, francamente, non me ne vanterei.
Sogno un paese in cui i figli dei medici fanno gli avvocati. E i figli degli avvocati i medici. Ma perché non gli idraulici?
Sogno un paese in cui un professore universitario deve assumere un giovane ricercatore e pubblica un’inserzione come quelle che leggi su Nature, o su New Scientist. Si vedono i curriculum e “porca miseria, ma questo è bravo!”. Contratto, studiolo, fondi per la ricerca. Succede, su Marte, appena di là dalle Alpi.
Sogno un paese che va al G8 non per rappresentare il vecchio che avanza, ma perché se lo merita. Una volta il G7 e il G8 erano i gruppi dei paesi più industrializzati. Ma allora oggi noi lì che ci facciamo? Il termine di paragone al ribasso?
Faccio un sacco di sogni, io, certi giorni. Mi capita di intravedere un paese in cui il presidente del consiglio (e finitela di chiamarlo premier, che è anche più patetico) ha 48 anni. E i ministri giù di lì.
Sogno che vado a votare e scelgo io per chi voto, non loro. Perché così è capace anche Mugabe.
Sogno davvero un sacco di cose. Troppe, a dire la verità. Perché sogno persino che i cittadini – che hanno la loro parte di responsabilità in questo sfascio – pensino che le cose pubbliche sono un po’ anche loro, e meritano rispetto.
Sogno che nessuno, dico nessuno, affitta due locali a otto extracomunitari a cinquecento euro ciascuno, per poi andare in piazza a lamentarsi degli immigrati.
Sogno che il sabato pomeriggio le discoteche sono un po’ più vuote, e le librerie piene fino a traboccare.
Sogno un paese in cui tanti bei signori di ottantacinque anni si occupano febbrilmente del Natale dei loro nipoti. Perché loro ormai sono già stati “la classe dirigente”. E i risultati si vedono.
Sogno un posto in cui la gente compra il giornale e lo legge. In cui quelli che dicono “no, io non leggo” vengono guardati con sufficienza. Non viceversa.”

Resoconto Primo Incontro del Collettivo

Ciao ragazzi! 🙂

Allora, oggi c’è stato il primo incontro del collettivo e non posso che esprimere la mia soddisfazione per la partecipazione! Se non erro eravamo circa una quarantina, direi che è record per la nostra scuola.. Grandi ragazzi, sono molto soddisfatto.. Certo, essendo stato il primo incontro non abbiamo prodotto tantissimo, però vi aggiorno comunque su ciò che è venuto fuori al riguardo della Cogestione.. Allora:

Abbiamo deciso di organizzarla verso Gennaio e, purtroppo, è quasi d’obbligo separare l’ITC dal Liceo e farla in giorni separati. Abbiamo già un buon numero di persone disposte a fare da Capogruppi, anche se ne mancano ancora parecchi.. Quindi, siete tutti invitati ad offrirvi! (Per chi mi volesse contattare su msn il mio indirizzo è ale211290@hotmail.it).

Essendo una Cogestione, dobbiamo decidere se invitare degli esterni per fare da capogruppo insieme agli studenti o se chiedere la disponibilità ai professori ( si era pensato anche di far fare ai prof. del liceo da capogruppi all’ITC e ai prof. dell’ITC al Liceo.. poi vedremo)..

Per quanto riguarda l’eventuale opzione degli Esterni, pensavamo o di usufruire del Fondo studentesco o di rivolgerci al Comune per richiedere un finanziamento per invitare delle persone adeguate alle tematiche da affrontare nei gruppi;
Ad esempio, se venisse scelto di formare il gruppo “Sesso”?abbiamo pensato di invitare qualcuno del Consultorio, o se venisse scelto di formare il gruppo “Giornalismo” un giornalista.. e così via. Comunque questi sono solo esempi, abbiamo proposto parecchie tematiche ma non abbiamo ancora definito quali saranno quelle ufficiali. Al prossimo incontro stabiliremo tutto ciò.

Volevo sapere cosa ne pensavate al riguardo e magari leggere anche un commento del Preside (o di qualche professore) su queste idee. Ciao a tutti 😀

DI PIETRO VS LE SCIE CHIMICHE

Per caso girando su internet ho scovato un bell’articolo su una interrogazione parlamentare fatta dall’IDV di Di Pietro. Ragazzi c’è da ridere.

Roma – L’Italia dei Valori, paranormali. Dopo il lodo Alfano, la dittatura strisciante e il maestro unico, Di Pietro ha scoperto un’altra nefandezza propinata dal governo: le scie chimiche. Quelle strisce bianche che gli aerei lasciano dietro quando volano. Tutti pensano siano semplici scie di vapore acqueo e gas espulsi dai motori. Invece no, dietro c’è l’inghippo, il complotto mondiale, e Di Pietro, da buon inquirente, lo ha scoperto. Altro che vapore, quelle scie sono un pericolo per il pianeta, nascondono misteriose particelle «introdotte al fine di creare modificazioni climatiche». Ha scritto proprio così Di Pietro, in un’interrogazione al ministro dell’Ambiente, «sostanze chimiche introdotte al fine di creare modificazioni climatiche». In pratica il leader Idv sospetta una specie di «Spectre», un’organizzazione segreta di cui è complice anche il governo italiano, e che metterebbe questi veleni dentro i motori degli aerei per cambiare il clima del pianeta. A che scopo? Per far sciogliere i ghiacciai e imbottigliare l’acqua? Per andare al mare anche a dicembre? Per risparmiare sul riscaldamento? Chissà.

Il problema è che, per gli scienziati, le scie chimiche sono una nota bufala, una leggenda senza fondamento per complottisti paranoici, una serie di strampalate teorie secondo cui, per fare un esempio, le scie degli aerei conterrebbero schifezze di ogni genere tra cui: virus, batteri, droghe, Ogm, nanomacchine, muffe, parassiti e persino globuli rossi essiccati. Ancora più deliranti i motivi addotti dai rimestatori di leggende metropolitane. Le sostanze sarebbero irrorate in cielo per aumentare il riscaldamento globale ma anche «per generare alluvioni o siccità a comando» (ma di chi?), per creare «un habitat ideale per razze aliene» o «per controllare le menti della popolazione». La bibbia dei complottisti sono i siti «Gli occultatori» e www.sciechimiche.org. Sul web cose del genere trovano sempre adepti, più curioso che si aggreghi anche un ex ministro. E allora perché non un’interrogazione anche sul mostro di Loch Ness, sugli alieni che mangiano le capre, sui cerchi nel grano, sul triangolo delle Bermude? Anche su questi misteri il governo è stato piuttosto vago finora.

Dell’interrogazione paranormale dell’Idv si è occupato il sito anti-bufale attivissimo.net, che ha smontato pezzo per pezzo l’argomentazione di Di Pietro sulla base di un documento del Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, ovvero chimici e scienziati seri. Ne risulta che, a parte l’intestazione e la data, la lettera del leader Idv sia una sequela di affermazioni per sentito dire. Scrive Di Pietro: «Le scie chimiche sono scie di gas di scarico, e sono create da un fenomeno di condensazione». In realtà sono tre cose diverse. Le scie di condensazione sono vapore acqueo, i gas di scarico non c’entrano nulla con la condensazione e le scie chimiche, semplicemente, non esistono. Scrive Di Pietro: «Nel 1998 in Canada in seguito ad una notevole presenza di scie anomale furono analizzati diversi campioni di terreno dai quali risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per l’acqua potabile». Anche qui non ci siamo. É noto che nelle sostanze solide c’è più alluminio che nei liquidi. Quindi il fatto di trovare più alluminio nel terreno che nell’acqua potabile è strano come trovare più tracce di carne in un pollo arrosto piuttosto che in un gelato al pistacchio. Scrive Di Pietro: «… secondo tali studiosi le scie chimiche…». Secondo il Cicap invece questa teoria complottistica non nasce da «studiosi», ma da Bill Brumbaugh, «un conduttore radiofonico americano», che nel 1995 osservò le scie degli aerei e si convinse che facessero molto male alla salute. A quella mentale sicuramente.

Questo supera Voyager (noto programma su Raidue di fantascienza, direi più fanta che scienza). Per sapere un po’ di più sulle scie chimiche e del perchè sono una bufala, vi rimando a queste serie di domande e risposte

Continua la lettura di DI PIETRO VS LE SCIE CHIMICHE

Discussione in classe V D

In risposta all’illuminata affermazione del signor Sellitto (ohoh..gli do pure del Lei!):

”La scuola non serve a nulla! Non serve a niente essere colti, l’importante è fare soldi!”

Frammento di Herman Hesse:

“La vera cultura non è quella che mira a un qualche scopo, ma, come ogni ricerca della perfezione, ha il suo significato in se stessa. Come la ricerca della forza, dell’agilità e della bellezza fisica non ha un suo fine ultimo (quello, ad esempio, di farci ricchi, celebri e potenti), ma ha la sua ricompensa in se stessa, in quanto esalta il nostro senso vitale e la nostra fiducia in noi stessi, ci rende più lieti e più felici e ci dà un più alto senso di sicurezza e di salute, così anche la ricerca della “cultura”, cioè di un perfezionamento intellettuale e spirituale, non è un cammino faticoso verso un qualche fine limitato, ma un fortificante e benefico allargamento della nostra coscienza, un arricchirsi delle nostre potenzialità di vita e di gioia. Per questo la vera cultura, come la vera educazione fisica, è insieme stimolo e appagamento, tocca sempre il traguardo ma non si ferma in nessun luogo, è un viaggio nell’infinito, un vibrare all’unisono con l’universo, un vivere con esso fuori del tempo”.

Capire questo non ci darà, forse, definitivamente la voglia di studiare, ma almeno la consapevolezza che, quando decidiamo di non farlo, perdiamo qualcosa di importante… non “niente”.

GIOVEDÌ!

Ragazzi ricordo a tutti la manifestazione di Giovedì;
Questa volta oltre a manifestare per la schifezza Gelmini, si protesterà soprattutto per quello che è successo a uno studente come noi.. Facciamo sentire il nostro dissenso per la morte di Vito causata dalla negligenza di chi si occpua della sicurezza strutturale delle Scuole.

Solita partenza da Lgo Cairoli e corteo fino a Piazza Fontana.

Per chi volesse parteciparvi, alle 17.00 è prevista un’assemblea generale delle scuole superiori (saranno presenti anche molti professori).. Spero di vedervi tutti voi che frequentate il blog (e che, ovviamente, siete d’accordo a protestare per Vito).? Ciao a tutti 😀

un inceneritore nel Parco Sud

A Pieve Emanuele si è costituito nelle scorse settimane un Osservatorio Permanente sull’Ambiente (OPA), per stimolare la mobilitazione contro il rischio che nel Parco Agricolo Sud venga costruito un inceneritore. Partendo dalla convinzione che non è possibile delegare alle sole rappresentanze politiche e istituzionali la tutela della salute, dell’ambiente, del futuro, cercherà di rompere il monolitico favore dei media (fatte salve rarissime eccezioni) riguardo gli inceneritori, soluzione ottimale (garantisce redditi enormi) per chi li costruisce e gestisce, devastante per il territorio e la salute di chi ci abita. Le norme vigenti prevedono che sia la Provincia a predisporre il piano rifiuti e la Regione ad approvarlo. E’ stato bocciato 2 volte, a luglio 2007 perchè prevedeva di affrontare il previsto aumento della produzione di rifiuti con il miglioramento della raccolta differenziata, senza costruire nuovi inceneritori; e poi all’inizio di novembre 2008 perchè consentiva la costruzione di nuovi inceneritori ponendo come paletto l’esclusione del Parco Sud come possibile ubicazione. La Provincia è stata quindi commissariata e il presidente Penati, nominato commissario ad acta, ha licenziato il piano rifiuti togliendo il vincolo che preservava il Parco Sud. Salvo poi garantire ai sindaci di Rozzano, Locate, Opera e Pieve che convincerà Comune di Milano e Regione Lombardia a individuare una sede alternativa per la costruzione dell’inceneritore. Ma l’anno prossimo ci saranno le elezioni del Presidente della Provincia e dei Sindaci di Rozzano e Locate, quindi quella che sembra una tranquillizzante unità d’intenti (che certamente durerà per tutta la campagna elettorale) potrebbe disgregarsi fra qualche mese. Ragione per cui è indispensabile uscire dal confortevole meccanismo della delega, dalle contrapposizioni partitiche, e darsi da fare dal basso per informarsi, fare (contro)informazione, tenere alta l’attenzione. Sarebbe bello che l’argomento fosse discusso e approfondito anche sul vostro giornalino. Se volete, potete contattare il coordinatore dell’OPA a questo indirizzo : peppe.ambrosio@gmail.com.  Non è un over 50. Ieri, durante un volantinaggio al mercato di Pieve, è stato accusato di essere uno di quelli che da 30 anni blocca il progresso dell’Italia. E lui: guardi che mi ha scambiato per un altro, io ho 20 anni….  “Ad rivum eundem lupus et agnus venerant, siti compulsi…