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La nuova faccia di Rozzano

Nell’area di Rozzano al di là del Naviglio a Sud di Milanofiori la società Brioschi Sviluppo Immobiliare seguirà con le consociate Camabo e Intrafin lo sviluppo del progetto Milanofiori Sud. Il progetto prevede una superficie lorda di pavimento di 300.000 mq su una superficie complessiva di 1.100.000 mq.

rappresentazione grafica del risultato finale del progetto

L’area interessata è altamente strategica: si trova a 8 km da Milano e nelle immediate vicinanze del casello della Milano-Genova e della tangenziale Ovest.
A detta dei costruttori, lo sviluppo verticale degli edifici progettati sarà in perfetta armonia con l’estensione orizzontale e ricca di verde. Quest’integrazione avverrà anche grazie all’utilizzo di materiale ecocompatibile. Il progetto consiste anche nella creazione di spazi di lavoro, ricerca e abitazione di grande qualità, vivibilità e design.
Il comparto di costruzioni di Milanofiori Sud è tra i principali futuri sviluppi urbani europei per le dimensioni, l’elevata architettura e la vivibilità del progetto.

http://www.brioschi.it/home.php

Lorenzo Farina e Tommaso Santagostino

Riaprono i navigli a Milano!

La riapertura dei navigli milanesi sarà una delle grandi innovazioni della città in occasione dell’Expo 2015.

I 2 obiettivi principali del progetto sono:

  • 100km di via d’acqua navigabile, per piccole imbarcazioni (canoe soprattutto),centrata sull’area Expo
  • Un parco di oltre 100km, con piste ciclabili e nuove aree verdi, che collegheranno tutti i parchi intorno a Milano.

Pro…

  • Il progetto garantirà acqua pulita per laghi e fontane Expo.
  • Verranno riqualificate aree ed opere degradate.
  • Ci sarà un miglioramento della rete di irrigazione che permetterà una maggior portata d’acqua per le zone agricole del sud di Milano, oggi penalizzate dall’urbanizzazione.
  • La realizzazione di questo progetto è un’occasione unica per riordinare la rete milanese e lombarda, fortemente lesionata negli ultimi 70 anni.
  • L’opera sarà realizzata in tempi brevi perché basata su infrastrutture in gran parte già esistenti.
  • sarà un’occasione per valorizzare il patrimonio idraulico, agricolo, energetico, storico e culturale lombardo.

…e contro

  • Ma la riapertura dei navigli ripresenterà gli stessi problemi igenico-urbanistici, per i quali erano stati chiusi negli anni ’30.
  • I lavori causeranno molti disagi per lo spostamento di cittadini e lavoratori.
  • L’opera causerà problemi d’instabilità a vecchi edifici adiacenti ai navigli, comportando così l’investimento di ulteriore denaro.
  • Il progetto comporterà un costo piuttosto alto, considerando che è uno dei tanti progetti previsti per l’Expo 2015.

É veramente necessaria la riapertura dei navigli? Se negli anni ’30 sono stati chiusi deve esserci stato un motivo. Anche se Milano vuole mostrarsi nel migliore dei modi in occasione dell’Expo, sarebbe opportuno che pensasse di più alla qualità che alla quantità! In generale i lavori per l’Expo hanno impiegato già molto denaro, pertanto credo che il progetto dei navigli si possa evitare, e magari investire in altre vie di comunicazione, che non hanno bisogno di una ristrutturazione ma soltanto di una manutenzione, risparmiando denaro utile per altre iniziative. Inoltre la manutenzione di vie di comunicazione già esistenti gioverebbe non solo all’Expo, ma soprattutto ai cittadini milanesi; dato che Milano, dopo l’Expo, non si fermerà!

Ecco alcune cifre:

Opera da ristrutturarespesa in euro
Diramatore di Parabiago4.200.000
Derivatore Valle Olona14.900.000
Derivatore di Garbagnate5.700.000
Ramo Olona del C.S.N.O.7.000.000
Ramo Seveso del C.S.N.O. 22.000.000
Area Fiera Rho Deviatore Olona9.100.000
Deviatore Olona: Vighignolo–Quinto Romano14.100.000
Deviatore Olona: Quinto Romano-via Friuli17.000.000
Deviatore Olona: via Friuli-Naviglio Grande21.700.000
Naviglio Grande-Naviglio Pavese12.500.000
Ristrutturazione Dighe del Panperduto7.500.000
Rifacimento fondo Villoresi20.000.000
Totale importo interventi idraulici131.000.000

Elisa Losito e Davide Iannone

1881: l’Expo di Milano. Nasce l’Italia industriale

Esattamente 128 anni fa veniva inaugurato l’Expo Nazionale di Milano.
Il 5 maggio del 1881 il re Umberto I e la regina, da soli tre anni al trono, parteciparono all’inaugurazione della prima grande fiera di Milano: un avvenimento che segnò per l’Italia una nuova epoca.
Gli italiani erano in tutto circa 20 milioni, di cui il 60% analfabeti. Vaste erano le sacche di povertà, ma il progresso sembrava bussare alle porte: la nazione aveva bisogno di un’esposizione per valorizzare le sue potenzialità economiche.
La mostra rimase aperta per sei mesi e visitatori superarono il milione, con punte di 25000 ingressi al giorno. L’Italia era uno Stato indipendente da soli vent’anni e non aveva ancora completato la sua unità. La grande fiera di Milano fu un miracolo economico per la giovane nazione.

Gli espositori del nucleo centrale della fiera, dedicato all’industria, furono in totale 7000, soprattutto lombardi.
Moltissimi furono gli stand dedicati alla giovane industria delle macchine. I visitatori poterono ammirare il gigantesco stand della ditta Elvetica, futura Breda, che produceva grandi macchine utensili.
Il settore chimico stava facendo i primi passi, ma a Milano esposero già i loro prodotti la Carlo Erba e la Pirelli, che produceva al momento un nuovo materiale, il caucciù.
Würher, Poretti e Metzger presentavano le diverse lavorazioni della birra; Branca, Bisleri e Buton offrivano amari e digestivi.
Un enorme reparto era riservato alle pregiate confezioni tessili della Fratelli Bocconi. Frette e Borsalino offrivano abbigliamento di lusso.
L’Italia si avviava sulla strada dell’industrializzazione, ma con evidenti punti deboli:

  • la carenza di fonti d’energia e di materie prime
  • mancavano imprese di grandi dimensioni.

L’inaugurazione dell’Expo milanese non si concentrò solo nella zona fieristica della città, ma fu vissuta con grande euforia anche per le strade di Milano. Il Teatro alla Scala, la sera del 6 maggio, mise in scena il Ballo Excelsior, al cospetto del re e della regina, mentre il 25 maggio debuttò la nuova versione del Mefistofele di Boito.
Vennero organizzate mostre d’arte e lotterie.

Molti furono i commenti positivi sull’Expo di quell’anno. Il Gazzettino Rosa lo definì “la grande festa del lavoro italiano”.
Le critiche riguardarono soltanto aspetti marginali:

  • la forma a pagoda dei padiglioni
  • la vicinanza tra lo stand alimentare e quello dei profumi esotici: immaginate il miscuglio di odori.

In ogni caso Milano venne incoronata “capitale economica” d’Italia. Un ruolo che non avrebbe più abbandonato.

Veduta dell’Esposizione, 1881

La quarta B intervista Guglielmo Epifani

Il 27 aprile 2009, Guglielmo Epifani, Segretario Generale della CGIL, ha gentilmente risposto alle nostre domande sull’Expo 2015.
È bello che un uomo tanto importante e tanto impegnato abbia voluto trovare il tempo per rispondere ad un gruppo di studenti.

Pubblichiamo domande e risposte come spunto di riflessione per tutti.

“Care studentesse e cari studenti,
rispondo di buon grado alle vostre domande che, unitamente alle questioni generali, danno rilevanza ai riflessi che un evento come quello dell’EXPO avrà su migliaia di lavoratrici e di lavoratori. So dei vostri contatti in merito con la Camera del Lavoro di Milano, per cui nel rispondere alle domande mi limiterò all’essenziale.

Un caro saluto e un augurio di proficuo lavoro.
Guglielmo Epifani

  1. D: Quali vantaggi e \ o svantaggi economici porterà l’Expo 2015 alla città di Milano?
    R: I grandi eventi, dal Giubileo alle Olimpiadi, si prestano sempre a una doppia lettura: opportunità per il territorio o ulteriore consumo di risorse (suolo, energia, ecc.). Il tema al centro dell’evento, Nutrire il pianeta, energia per la vita del 2015, si presterebbe a soluzioni che concilino sviluppo con salvaguardia del territorio e lungo questa direttrice ci muoveremo come CGIL.
  2. D: L’aumento degli indici di edificabilità ci sembra una minaccia per la popolazione di Milano. Che cosa ne pensa il sindacato?
    R: La densificazione urbana, proposta dall’Assessorato all’Urbanistica, ci pare inaccettabile e tale da compromettere ulteriormente la vivibilità della vostra città; contemporaneamente, non porta a soluzione una cronica carenza di edilizia popolare e convenzionata. Su questi temi la Camera del Lavoro terrà a Milano un convegno il 29 aprile pomeriggio cui vi suggerirei di partecipare.
  3. D: Con quali fondi verrà permessa la realizzazione di questo progetto?
    R: Un mix di pubblico e privato, con una parte determinante di fondi pubblici, una parte consistente dei quali per opere infrastrutturali da tempo progettate e mai attuate come, ad esempio, l’autostrada Pedemontana, la cosiddetta Tangenziale esterna milanese, i raccordi con l’alta velocità. Solamente per le opere definite “essenziali” il fabbisogno stimato dei fondi, da oggi al 2015, è il seguente:
    2009 <30.000.000 di euro; 2010 <45.000.00 di euro; 2011 <59.000.000 di euro; 2012 <233.000.000 di euro; 2013 <564.000.000 di euro; 2014 <445.000.000 di euro; 2015 <120.000.000 di euro.
  4. D: Secondo lei sarà proficua per Milano tale iniziativa?
    R: Questa domanda si ricollega alle considerazioni già svolte al punto 1; a titolo di esempio, l’evento sarà proficuo se il progetto della “Cittadella dell’alimentazione” sull’area dell’Ortomercato, permetterà la bonifica “sociale” di quella situazione oggi al centro di grandi problemi.
  5. D:Il sindacato ha già in mente dei metodi di prevenzione contro quelli che potrebbero essere i danni provocati dall’Expo? Se sì, quali sono?
    R: Il Sindacato milanese ha provveduto per tempo a stipulare un protocollo sindacale con l’attuale Commissario Straordinario per l’Expo, il memorandum Sociale per l’Expo, allegato al dossier ufficiale del BIE, che dovrebbe consentirci di procedere ad accordi applicativi di tutela della salute dei lavoratori e di interdizione agli abusi in materia di rapporti di lavoro. Questi due aspetti sono significativi anche per un’azione di sbarramento preventivo alle infiltrazioni malavitose.
    Per impedire danni ambientali, invece, occorre che, insieme al Sindacato, vigili tutta la città e vi sia una classe politica all’altezza della situazione; in caso contrario si rischia l’ennesimo disastro ambientale e paesaggistico che caratterizza tanta parte del nostro Paese.
  6. D: Quali sono i mezzi di trasporto che a parer suo dovrebbero essere potenziati a vantaggio dei lavoratori e più in generale della popolazione milanese?
    R: Metropolitane e, in genere, mezzi di trasporto pubblico, insieme a tecniche di infomobilità che ottimizzino il ciclo della logistica, specie nel centro cittadino.
  7. D: Come pensa di intervenire il sindacato in relazione a tale argomento?
    R: Argomento vasto ma, come avrete sicuramente letto sui quotidiani milanesi, negli ultimi giorni la Camera del Lavoro ha fortemente polemizzato con ATM e con la Giunta proprio sulla loro inadeguata politica di trasporto pubblico, sulla mancanza di mezzi e di conduttori che sono due elementi fondamentali per un servizio efficace alla cittadinanza.
  8. D: Quali progetti ha in mente di attuare il suo sindacato?
    R: Ovviamente, non è il sindacato che dirige la grande macchina dell’Expo 2015, ma nel contesto della situazione data, opererà con progetti che, a titolo indicativo, potremmo definire: trasparenza per garantire legalità nelle opere e negli appalti; salute e sicurezza per scongiurare infortuni e morti sul lavoro; territorio per impedirne lo scempio; informazione nel cui contesto si pensa di tenere anche un grande convegno internazionale sul lavoro.
  9. D: Dopo aver letto sul web un articolo legato alle morti bianche, ci siamo chiesti:
    ”In che modo si migliorerà la sicurezza nei cantieri?”
    R: Mi risulta che, sul sito della Camera del Lavoro di Milano, potrete leggere un accordo assai articolato, del 3 dicembre u.s., in via di implementazione, che riguarda tutti i cantieri cittadini e non solo quelli dell’Expo; è stato chiamato “Patto sulla Sicurezza e la Regolarità nei rapporti di lavoro”.
  10. D: Aumenterà il carico di lavoro dei singoli individui per riuscire a rispettare le scadenze imposte dall’Expo?
    R: Vi rimando in parte, in quanto già risposto, al punto 5, essendo previsti in quel memorandum anche meccanismi di contrattazione preventiva sull’organizzazione del lavoro; certo che se Governo, Regione Lombardia e Comune di Milano continueranno a non accordarsi sulla governance della SOGE (la società che gestirà l’Expo), continueranno ad accumularsi ritardi che saranno poi chiamati a colmare i lavoratori, come purtroppo accade spesso, con tutti i drammatici rischi del caso.
  11. D: Ritiene che l’Expo sia un’importante occasione di rilancio per tutta l’economia italiana o un’opportunità di guadagno solo per pochi imprenditori?
    R: É una domanda che troverà risposta solo a consuntivo e rimanda alle più generali valutazioni iniziali (punto 1); in Europa, anche in una stessa nazione, vi sono esempi contrastanti di successi e di insuccessi nella gestione dei grandi eventi.
  12. D: Con l’aumento di 700000 abitanti nella metropoli milanese, è possibile che ci sia un aumento del tasso di disoccupazione?
    R: Rinviandovi in parte a quanto già detto, in merito alla risposta sulla densificazione urbana, vi segnalo che la prospettiva di far lievitare a due milioni la popolazione di Milano è antecedente allo scoppiare dell’attuale crisi economica e finanziaria e che oggi è, quindi, incongrua qualsiasi previsione di lungo periodo, essendo l’attuale popolazione di Milano di poco superiore a un milione e trecentomila unità. Se non si fosse in presenza di una grave crisi economica, sarei tentato di essere ottimista, essendo storicamente, Milano e la sua provincia, un territorio a bassa disoccupazione, attestata mediamente, negli ultimi anni, intorno al 4%, ma i dati che giornalmente ci provengono non consentono ragionevoli previsioni in un arco temporale così impegnativo.
  13. D: Una volta assegnati gli appalti alle varie imprese costruttrici, ci sarà qualcuno in grado di prevenire infiltrazioni della malavita organizzata?
    R: In parte, le risposte sono già presenti ai punti 5 e 8; sarà decisiva l’azione degli amministratori locali, del board della SOGE e della Magistratura. La CGIL vi assicuro che vigilerà, parafrasando il Manzoni, con occhi d’Argo.

Testo “ufficiale” delle risposte di Guglielmo Epifani

Guglielmo Epifani

Expo e Parco Sud

Breve storia del Parco Sud

Il Parco Agricolo di Milano Sud è un parco regionale che comprende sessantun Comuni. Istituito nel 1990 per la salvaguardia e la tutela del territorio, ha poi assunto grande importanza anche nello sviluppo economico.
Fin dal Medioevo l’uomo ha operato modifiche nella regione a sud di Milano, cambiando il paesaggio, regolando il corso delle acque che venivano usate per scopi agricoli o come vie di commercio e di traffico.
Negli anni Sessanta nasce l’idea di costruire il Parco; tale idea si concretizza a livello legislativo e amministrativo tra gli anni Settanta e Ottanta; dagli anni Novanta si individuano gli strumenti necessari per recuperare e valorizzare il territorio.

Il Parco e l’Expo

Dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 si svolgerà l’Expo, manifestazione fieristica che Milano si è aggiudicata lo scorso anno.
L’evento coinvolgerà non solo la metropoli milanese, ma anche le zone limitrofe, tra cui il Parco Sud.
Dal momento in cui Milano si è aggiudicata la manifestazione, sono stati messi in luce i vantaggi e gli svantaggi che ne potranno derivare. Anche riguardo al Parco Sud le opinioni sono discordanti e si inseriscono nel discorso generale sull’Expo.
I benefici individuati potrebbero essere i seguenti:

  • Impulso agli affari economici e commerciali
  • Investimenti immobiliari con realizzazione di opere di utilità pubblica e privata
  • Creazione di nuovi posti di lavoro

All’opposto si teme però:

  • Speculazione edilizia
  • Cementificazione
  • Aumento dell’inquinamento
  • Maggiori posti di lavoro solamente temporanei

Coniugare ambiente e sviluppo, campagna e città

A fronte dei benefici e degli svantaggi evidenziati, nel Parco sud si dovrà:

  • Valorizzare il patrimonio agricolo
  • Valorizzare le acque attraverso:
    • La possibilità di navigare sui Navigli per ammirare le bellezze del paesaggio
    • La riqualificazione, come già in parte è avvenuto, dei fontanili che raccolgono l’acqua, delle risorgive utili per l’irrigazione
    • L’estensione del bacino idrico dell’Idroscalo congiungendolo attraverso un canale alle cave (interessati i comuni di Segrate, Pioltello e Peschiera Borromeo)
    • La valorizzazione delle cave nella zona tra Muggiano, Basiglio e Trezzano sul Naviglio
    • La creazione di laboratori per la sperimentazione di giochi d’acqua
  • Fruire della bellezza dei parchi così vicini a Milano nei quali circolare con biciclette o navette a idrogeno
  • Realizzare una rete ciclabile che attraversi tutto il Parco Agricolo Sud con percorsi tematici per scoprire e visitare le più belle cave o le antiche abbazie
  • Valorizzare le abbazie
  • Puntare sulla produzione alimentare favorendo la vendita di prodotti locali nelle aree agricole e nei parchi naturali
  • Creare, con l’aiuto di università e centri di ricerca, laboratori di agricoltura sostenibile
  • Favorire un modello di ospitalità diffusa presso cascine, agriturismi
  • Recuperare le strutture esistenti per i servizi

ANCHE LA METROPOLITANA SI LASCIA TRASCINARE DALLE TENDENZE DELLA MODA

?un nuovo look per alcune stazioni e reti ferroviarie più lunghe

Per l’Expo 2015, che prevede un grande piano di rinnovamento della città di Milano, verrà ristrutturata anche la metropolitana non solo dal punto di vista dell’articolazione delle reti, che saranno più estese, ma anche da quello estetico.

Le linee che rientrano nel progetto di prolungamento sono:

la LINEA 2, che da Cologno arriverà fino a Vimercate;

la LINEA 3, che da San Donato Milanese arriverà a Paullo.

E’ in cantiere, inoltre, un progetto preliminare per due nuove linee, la 4 e la 5, che rispettivamente saranno direzionate (?) da Policlinico a Linate e da Garibaldi FS a S.Siro.

Questi collegamenti saranno molto utili per contenere l’uso dei veicoli privati e ridurre sensibilmente lo smog e il traffico. Com’è prevedibile saranno acquistati nuovi treni che aumenteranno la capacità di trasporto: si stima che potranno essere trasportati fino a 24milioni di persone. L’obiettivo principale è comunque quello di collegare velocemente importanti poli economici e commerciali.

Per quanto riguarda il restyling della metropolitana, il sindaco L.Moratti afferma: «É importantissimo che Atm, nel restyling delle stazioni della metropolitana, recuperi i disegni di Noorda. Con il progetto della linea rossa Bob Noorda nel 1964 vinse il Compasso d’oro e le metropolitane di New York e di San Paolo si ispirarono a quella di Milano. Ho già concordato con il presidente Catania che per il restyling delle metropolitane siano ripresi quei disegni originali». La Moratti tranquillizza così tutti coloro che si erano preoccupati per un cambiamento della segnaletica della metropolitana milanese. L’Arte e la moda ispireranno la modernizzazione di 15 stazioni delle linee 1 e 2 , permeando così la città con richiami espliciti a ciò che ha reso famosa l’Italia nel mondo e che rappresenta un settore nevralgico per l’economia di Milano.

La prima stazione ad essere completata sarà Garibaldi e il progetto sarà curato dall’ architetto Davide Bruno, che intende ispirarsi alle passerelle della moda con lo scopo di rendere gli ambienti della metropolitana più luminosi grazie ai soffitti ricoperti di lamiera intagliata e ad un nuovo impianto di luci. La metropolitana assumerà dunque un aspetto più confortevole e rassicurante proprio grazie al miglioramento dell’illuminazione.

Il piano di ristrutturazione è partito nelle stazioni di Garibaldi e Loreto e già 30 milioni di euro sono stati messi in conto dall’azienda dei trasporti fino al 2010.

L’iniziativa è senz’altro meritoria, ma prima di pensare al lato estetico della metropolitana, bisognerebbe considerare di più la questione della sicurezza, soprattutto notturna, in tali ambienti. Il metrò è ormai diventato la “casa” di elemosinanti e zingari, piccoli e grandi delinquenti, che oltre ad intralciare l’accesso ai treni, rappresentano un vero e proprio motivo di tensione e paura per i viaggiatori.

Il problema della sicurezza dovrebbe venir prima di qualunque piano di abbellimento. Sempre più spesso si è traumatizzati dalle notizie di violenze che giungono a gran voce dai mass media, inferte anche nelle metropolitane. Sarebbe opportuno dunque porre più personale di sorveglianza, aumentare le vie di fuga e i sistemi d’allarme e soprattutto rendere i sistemi di sicurezza così visibili da scoraggiare in partenza i criminali e garantire chi viaggia, in particolar modo donne e anziani.

( Marta Lagrutta )

False promesse?

Ci sono state promesse molte cose: parchi, trasporti pubblici più efficaci, valorizzazione delle periferie…un nuovo volto per Milano.
I progetti sono già in corso e i soldi, a quanto pare, si trovano. Un esempio calzante è quello di Citylife, il nucleo del nuovo sky-line della città, moderno e iper tecnologico. Il museo d’Arte contemporanea, abitazioni esclusive, uffici, hotel, centri per lo shopping…sembra che il nuovo viso di Milano sia brillante e d’èlite.
Stando a quanto ci viene detto, per i milanesi i vantaggi si sprecheranno e la città diventerà un perfetto connubio tra tecnologia e spazi verdi.
Nessuno, però, cita – almeno non a portata delle mie orecchie – i 2 milioni di metri quadrati che saranno convertiti, da uso agricolo, a uso urbano e residenziale. 1,380 mq si trovano tra Milano e Rho, e qui sorgeranno i padiglioni dell’esposizione universale; gli indici di edificabilità previsti e le infrastrutture di cui sarà dotata l’area trasformerrano questa zona in un polo a forte densità urbana.
Altri 700 mq a sud dell’area dell’Expo, a Cascina Merlata, diventeranno il villaggio Expo, adibito ad ospitare gli addetti all’esposizione. Dal 2016, l’area diventerà residenziale.
Il tutto in un lotto attualmente ad uso agricolo.
Ricordiamo, inoltre, l’elevato numero di locali sfitti e in degrado in tutta l’area di Milano e provincia, che fanno sembrare ancora più assurdi questi progetti apparentemente utilissimi.
Che senso avrà, poi, realizzare una struttura come quella dell’Expo, sicuramente ad alti costi, per poi demolirla una volta terminato l’evento? perchè non riconvertirla in qualcosa di utile?

Continua la lettura di False promesse?

Expo 2015: una CEMENTIFICAZIONE?

Molti sono i progetti che ci si è proposti di realizzare con questa grande esposizione, programmi dapprima molto promettenti ma che si stanno rivelando sempre più incerti e scoraggianti dal punto di vista ambientale.
La presentazione iniziale EXPO 2015, prometteva infatti una Milano più verde con un lago circondato da prati e un nuovo naviglio fiancheggiato da piste ciclabili.
“NUTRIRE IL PIANETA-ENERGIA PER LA VITA”: questo era il motto caratteristico, ispirato al fatto che il pianeta è ormai dominato da grandi multinazionali impegnate nell’industria agro-alimentare e ciò di cui ha più bisogno è che queste diminuiscano il loro consumi.
Poco a poco però, non si sa di preciso per quale motivo, l’EXPO ha presentato un programma innovativo che mostra una netta contraddizione con i suoi precedenti progetti.
In pubblicazioni più recenti risulta infatti che verrà realizzata una grande quantità di padiglioni, capannoni, grattacieli e parcheggi, col risultato che molte aree agricole verranno ricoperte di cemento.
L’EXPO sembra essere diventata quasi una minaccia per l’ambiente ed ora si presenta come una vera e propria speculazione edilizia sulle aree dismesse, con grandi centri commerciali e sempre più strade e auto. Tutto ciò comporta un notevole peggioramento per l’inquinamento e un aumento di costi e disagi economici e sociali.

Ecco il progetto EXPO 2015:

>>?1’700 000mq di superficie per il sito EXPO;

>> 2’100 000mq di superficie per strutture di servizio e supporto all’Expo sull’area ex Alfa Romeo di Arese;

>> opere ricettive per un fabbisogno stimato di 124 000 posti letto al giorno;

>> opere per la mobilità per far viaggiare i 160 000 visitatori previsti al giorno;

>> realizzazione della terza pista a Malpensa e collegamento diretto Malpensa-Fiera;

>> parcheggi presso il sito EXPO e in corrispondenza di nuovi centri di interscambio;

>> realizzazione stazione TAV tratta Lione-Torino-Milano presso la Fiera;

>> realizzazione quarta linea metro da Linate a Giambellino;

>> nuove tangenziali per Milano;

>> realizzazione delle autostrade Pedemontana e BreBeMi;

>> nuovo raccordo A4 Boffalora-Malpensa.

Insomma, come possiamo notare dai dati, questa grande esposizione comporterà molto probabilmente una gigantesca cementificazione che colpirà l’intero NordItalia: autostrade, tangenziali, parcheggi, alberghi, grattacieli, la TAV, camion e ruspe per anni e grande traffico durante tutti i sei mesi della manifestazione. Finito l’evento tutto verrà raso al suolo e ci sarà un’intensa urbanizzazione.
Viste le continue modifiche al programma che ci sono state comunicate nel corso di questi mesi, noi continuiamo a sperare che non venga completamente tradito il progetto originario.
Una Milano tecnologicamente più progredita si presenta senza dubbio splendente e maestosa; tuttavia ciò che dà fascino ad una città è sicuramente il modo in cui essa riesca a convivere in un rapporto armonioso con la natura, nel rispetto e nella tutela di questo bene preziosissimo, ENERGIA PER LA VITA.