cortometraggio

C’è stata una proposta da parte di alcuni studenti dell’ ITC di comporre un filmato che riprenda i caratteri più significativi della scuola (o qualcosa del genere); l’ obbiettivo è dimostrare come è veramente la scuola in modo interattivo…

secondo me non è una cattiva idea…secondo voi?

p.s. spero che il video non vada su youtube 🙂

Federico Montanaro 4?F

Lezioni di democrazia da un senatore a vita

Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito… Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì… questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio”.

Intervista a Francesco Cossiga. Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita

Certe cose non si comprano

Certe cose non si comprano e non si improvvisano. Eppure son preziose. Richiedono un esercizio, un allenamento. E possono fare la differenza.
L’ortografia è una di queste.
Non esagero: un curriculum con errori ortografici rischia di essere cestinato. Ma, soprattutto, non è un bel modo di presentarsi.
In fondo, ci vuol poco: basta fare un po’ di attenzione prima e rileggere poi.
É una questione di rispetto, prima di tutto per noi: un modo per dire che teniamo alle nostre idee e vogliamo presentarle in ordine, perché facciano la giusta figura. E poi, di rispetto per gli altri. Infatti, proporre un testo sciatto e pieno di errori è come dire: «Non penso valga la pena di impegnarsi a far meglio per voi». O, ancora, è come presentarsi ad una festa con gli abiti sporchi e unti. Lo fareste?
Cominciamo dagli articoli e dai commenti scritti per questo blog. sarà un vantaggio per tutti.

Mi Presento..

Ciao ragazzi e ragazze, è la prima volta che scrivo su questo blog e probabilmente non sarà l’ultima e siccome mi sono candidato nella lista dell’ITC mi è sembrato doveroso iniziare a scrivere qui. Mi chiamo Alessandro Garavaglia, 4aB ITC (che dovrebbe essere 5aB, ahimè ..) e volevo iniziare questo?post chiedendo SCUSA a tutti gli studenti per come si è svolta l’assemblea d’istituto per il triennio. Diciamo che all’80% è stata colpa mia, in quanto dopo aver sentito definire alcune manifestazioni passate “farlocche” mi sono sentito chiamato in causa, visto che io partecipo attivamente all’organizzazione di queste cose frequentando i “capi” del coordinamento dei collettivi delle scuole milanesi.. Ma si è trattata di un fraintendimento con i compagni della lista del liceo, avevo capito un’altra cosa e da lì è iniziato il litigio.. Scusate 🙂

Comunque sia, parlando del programma della mia lista volevo porre l’attenzione sul punto che io personalmente ritengo più importante del nostro programma, ovvero la creazione di un collettivo stabile e a cui partecipino molti studenti che hanno voglia di fare. Mercoledì scorso quando sono andato all’assemblea generale dei collettivi mi sono sentito un po’ in imbarazzo vedendo che bei gruppi hanno formato all’interno delle scuole milanesi e se verrò eletto mi impegnerò al massimo affinchè anche noi avremo un collettivo del genere.

Un’altra argomento che voglio toccare è la non-giustificabilità delle assenze nei giorni in cui si partecipi alle manifestazioni… Ma stiamo scherzando?! La ritengo una cosa ingiusta e?volta a scoraggiare i ragazzi che vorrebbero partecipare ma hanno paura di un brutto voto in condotta..

Comunque questo post?si sta facendo troppo lungo, se qualcuno volesse avere ulteriori informazioni sul nostro progamma mi chieda pure il mio indirizzo msn 🙂

Con simpatia, AleGara

p.s. Vota PGM S.r.l. ^^

HO UN DUBBIO

Oggi assemblea al Politecnico. Si è parlato prima della legge 133 e poi delle manifestazioni che si volevano organizzare.
Ma io però non capisco una cosa.
Con la legge 133 il mio futuro è in bilico, anzi diciamo che è mooolto a rischio, e la proposta che mi viene fatta qual è?
Manifesta, oppure, occupa.
Ok, d’accordo ma…
Se manifesto o occupo, di certo non vi sarà il blocco della didattica: ovvero, i professori non smetteranno certo di spiegare per le manifestazioni, o occupazioni.
Sicuramente l’occupazione non la prendo nemmeno in considerazione, poiché illegale.
Per quanto riguarda la manifestazione ho un tremendo dubbio: sono sicuro di dover fare qualcosa per protestare contro questa legge che taglia tagia taglia, ma se proprio a causa di questa legge il mio futuro è in forse, perchè dovrei mettere anche il mio presente in forse?
Spiego meglio: faccio matematica (per le applicazioni) e se mi salto una lezione è un casino.
Quindi rischio di mettere a serio pericolo anche il mio presente universitario.
Inoltre quando un lavoratore sciopera per i propri diritti, non va al lavoro e quindi non viene pagato, ma non spende niente, mentre io ho pagato, a fatica, la prima retta dell’università e non me la sento di saltare delle lezioni quando c’ho messo tanto impegno a pagare la retta (ho un debito ancora aperto a riguardo).
Che fare?
Sono dubbioso…

Una Mattinata al COMPA

Per stemperare la tensione degli ultimi articoli, vorrei parlare di una conferenza nella quale il nostro istituto e soprattutto il nostro sito e il blog annesso erano i protagonisti. La conferenza aveva come titolo Comunicazione e Media: comunicare per farsi capire e si è svolta al COMPA (salone della pubblica amministrazione) nel nuovo polo fieristico di Rho. Erano stati invitati a parlare il nostro preside e il professor Paganini per comunicare anche alle altre scuole un modello di successo e di semplicità qual è il nostro sito. Insieme ai due nostri professori, c’erano la V B e D più altri studenti (come Zangara) dell’ex V B.

La conferenza è stata interessante, anche se molte cose che sono state spiegate già le sapevamo; in più vorrei sottolineare il fatto che il nostro sito abbia avuto un così alto riconoscimento da parte dello Stato. Chi scrive (anche io) deve pensare che il blog è considerato molto da tutti gli enti (sapete che il nostro sito è tra i migliori 50 siti della pubblica amministrazione, insieme a quello dei Carabinieri), non solo perché è semplice e facile da capire, anche perché affronta tematiche serie e coloro che sono usciti dalla scuola si sentono sempre attratti. Quindi cerchiamo di tenerlo bene cioè con un livello di dibattito civile senza insulti e parolacce. E’ meglio per tutti.

Per finire abbiamo fatto un giro per i vari stand che presentavano le offerte della pubblica amministrazione, anche per il tuo futuro. Ci sono state varie cose interessanti (tra cui un mio compagno quasi arrestato per offesa a pubblico ufficiale), che rappresentano un Italia sempre viva e forte

P.S. Nello stand della Guardia di Finanza c’era Antonio Rossi (il famoso canoista e portabandiera italiano alle ultime olimpiadi), ma non siamo riusciti neanche a stringergli la mano.

Alberto Ardizzone (Usr), Angelo Paganini e Marco Parma al Compa
intervento di Irene Fontana e Greta Rebughini
intervento di Alessandro Zangara

Ci pisciano addosso e ci dicono che piove

Nell’ultima fase dell’assemblea d’istituto gli studenti si sono interrogati su quale sia il metodo più efficace per opporsi a provvedimenti ritenuti ingiusti. Personalmente trovo che la risposta sia insita nei principi democratici: solo l’opinione pubblica può ostacolare qualsiasi tipo di azione politica e pertanto dobbiamo difendere il concetto secondo cui uno stato è veramente libero solo quando i cittadini fruiscono di un’informazione libera.

A questo proposito ho voluto porre all’attenzione del blog un documento di cui ho preso visione durante una ricerca dei contenuti della riforma Gelmini e della legge 133. Queste norme e altri punti programmatici del governo (che lascio a un’indagine individuale) sembrano infatti delineare una situazione particolarmente aderente a quella descritta da un illustre Italiano, in un suo discorso del 1950.

Il personaggio citato è Piero Calamandrei, professore durante il fascismo, uno dei pochi a non avere ne chiedere mai la tessera del partito. Fondò il Partito d’Azione e fu membro della consulta. Quella stessa consulta in cui oggi viene oltraggiosamente nominato Pecorella: avvocato del presidente del consiglio accusato di favoreggiamento per la strage di Piazza della Loggia.

L’ipotesi di Calamandrei.

“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.”

Piero Calamandrei
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950

Vi saluto invitandovi a commentare e con l’auspicio che abbiate ora un elemento in più per constatare questo: quando uno si informa è molto più difficile prenderlo in giro.

Marco Milza

Questione di registro

Ovvio, non parlo della micidiale arma che ogni prof tiene a portata di mano. Voglio parlare, come dice il De Mauro, del grado, livello espressivo normalmente proprio di un modo di parlare o di scrivere.
Gli atti, non sono indifferenti al contesto. Se io cucino un uovo al tegamino a casa mia, all’ora di pranzo, non c’è nulla di strano, ma, se lo facessi in classe, durante la lezione sulla deduzione trascendentale delle categorie, sareste tentati di chiamare l’ambulanza. Eppure il gesto sarebbe lo stesso.
Vale anche per le parole: dette in compagnia, tra gli amici, hanno un senso, scritte nel blog della scuola (non in un blog personale) ne hanno un altro. Lo sfogo di un momento rischia di rimanere per secoli nel web, se non altro nella cache di google. Pensiamoci.
Per ora niente censure: lo spazio che WordPress riserva alle parole proibite rimane vuoto perché anche certe parole possono qualche volta avere un alto valore espressivo, ma soltanto quando non c’è altro mezzo per esprimere una santa indignazione di fronte all’ingiustizia. Se, al contrario, vengono usate per gratuiti insulti tra compagni di scuola, avviliscono chi le usa ed offendono tutti.

Mettiamoci a lavoro…

In merito all’argomento giornalino, che vedo suscita molto interesse, fortunatamente, c’è qualcuno che ha già delle idee ben precise e che sarebbe disposto ad un confronto per dare il via ai lavori il più presto possibile? Io mi metto a disposizione, se però gli attuali rappresentanti, io conosco solo Ale, e i candidati alle prossime elezioni potessero organizzare un incontro in cui poter discutere dal vivo di questo progetto con tutti quelli interessati a farne parte sarebbe meglio.

Ale dovresti avere il mio contatto di msn, altrimenti te lo ridò